Africa ExPress
4 febbraio 2020
La Corte costituzionale del Malawi ha annullato il 3 febbraio le controverse elezioni presidenziali che si sono svolte a maggio dello scorso anno. Secondo i giudici lo scrutinio non sarebbe stato né libero, tanto meno trasparente. In parole povere: brogli elettorali.
Il presidente uscente, Peter Mutharika era stato rieletto per un secondo mandato con il 38,6 per cento delle preferenze. Lazarus Chakwera, leader del maggiore partito all’opposizione, Malawi Congress Party (MCP), allora era arrivato secondo con il 35,4 per cento e Saulos Chilima si era posizionato terzo con il 20,2. Entrambe le forze dell’opposizione avevano immediatamente fatto ricorso e chiesto l’annullamento delle elezioni. I loro supporter sono scesi nelle piazze e nelle strade per manifestare contro gli evidenti brogli.
I giudici sono arrivati in Tribunale scortati dalla forze dell’ordine. La lettura della sentenza – oltre 500 pagine – è durata parecchie ore. La Corte costituzionale, dopo aver constatato parecchie gravi irregolarità, ha concluso che le elezioni presidenziali sono state seriamente compromesse e ha deciso che il presidente Peter Mutharika non è stato eletto regolarmente. I giudici hanno annullato le presidenziali del maggio scorso e ordinato lo svolgimento di una nuova tornata elettorale. Ha inoltre decretato che Mutharika resterà al potere fino a nuove elezioni.
Per precauzione e motivi di sicurezza, lunedì mattina molte scuole sono rimaste chiuse e diverse linee dei trasporti pubblici sono state sospese nella capitale Lilongwe.
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Sospetto brogli in Malawi: la Corte suprema ordina il riconteggio dei voti