28 gennaio 2020
Non si placa la rabbia, degenerata in una vera e propria psicosi, degli abitanti di Libreville, la capitale del Gabon, dopo voci insistenti che circolano da giorni sul rapimento di bambini. Tutto è iniziato un paio di settimane dopo il sequestro di un piccolo di 3 anni a Bitam, vicino alla frontiera con il Camerun.
I social network hanno, come spesso accade, amplificato l’accaduto, tanto da parlare di un progetto che prevederebbe il rapimento di un migliaio di piccoli che dovrebbe permettere ai politici a migliorare la loro posizione e i propri affari. Altri hanno persino mormorato di un traffico illecito molto redditizio di bambini tra il Gabon e il Camerun.
Malgrado le promesse del ministro degli Interni, Lambert Noël Matha, di far presidiare le scuole della capitale da agenti di sicurezza, quasi tutti gli istituti sono rimasti chiusi anche ieri. I genitori hanno paura di far uscire i propri figli.
Venerdì scorso la gente è scesa nella piazze e nelle strade in diversi quartieri della capitale e il bilancio a fine giornata è stato piuttosto pesante: due persone linciate dalla folla inferocita –morte in seguito alle lesioni riportate – e parecchi altri feriti. La polizia ha dovuto far uso di gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti, che hanno eretto barricate e bruciato pneumatici. I dimostranti hanno fermato e controllato molte vetture per assicurarsi che all’interno non vi fossero nascosti bambini.
Ieri il ministro dell’Educazione Pubblica, Patrick Daouda Mouguiama, ha incontrato rappresentanti di sindacati e associazioni dei genitori per trovare una soluzione per placare gli animi, conseguenza di una vera e propria psicosi, degenerata proprio a causa dei social network. E il ministro ha precisato che: “Chi ha messo in circolazione false notizie rischia una condanna detentiva fino a 5 anni e un’ammenda di 1.500 euro”. Finora sono state arrestate 17 persone.
Africa ExPress
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