3 gennaio 2020
Tre persone sono state ammazzate, altre tre ferite. E’ successo giovedì mattina a Nyongoro, nella contea di Lamu in Kenya. Un pullman, partito da Mombasa e diretto a Lamu è stato attaccato da un gruppo di uomini armati fino ai denti.
I sopravvissuti hanno raccontato che i terroristi (presumibilmente legato agli shebab somali) avrebbero cercato di costringere l’autistia a fermare il bus, ma lui ha proseguito la sua corsa e i miliziani hanno sparato a più non posso sul mezzo.
Il Kenya si aspettava attacchi da parte dei terroristi. Era nell’aria. Le misure di sicurezza erano state aumentate durante le recenti festività, ma a quanto pare non sufficientemente. Già in passato gli shebab avevano preso di mira Nyongoro. Tra gli esecutori materiali trovano certamente spazio elementi dei clan somali stanziati in Kenya ma anche giovani reclutati nel Paese, terreno fertile per la radicalizzazione islamica a causa dell’altissimo tasso di disoccupazione giovanile in quest’area.
Finora le forze dell’ordine non hanno reso noto i nomi delle vittime e dei feriti. Irungu Macharia, commissario della contea di Lamu, ha precisato che la loro identità è al vaglio delle autorità competenti.
La contea di Lamu è spesso teatro di attacchi da parte del movimento fondamentalista somalo. E’ una vendetta contro la presenza di truppe keniote nel contingente di pace dell’Unione Africana, stanziate in Somalia per arginare le continue incursioni degli islamisti nella ex colonia italiana.
Chakama dista solamente una settantina di chilometri da Lamu, località dove è stata rapita Silvia Romano il 20 settembre 2018 e non si esclude che la ragazza milanese sia tenuta prigioniera da miliziani shebab in Somalia. Finora comunque tutte le ricerche di Silvia effettuate da Africa ExPress nell’ex colonia italiana sono state vane.
Le forze di sicurezza sono ora alla ricerca dei terroristi in tutta la zona e il traffico è stato interrotto nel tratto Lamu-Garsen. A Garsen abita la moglie di uno degli accusati del rapimento di Silvia, Ibrahim Adhan Omar, che dopo aver pagato la cauzione è uscito di galera ma ha fatto perdere le sue tracce.
Africa ExPress
@africexp
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