Cornelia I. Toelgyes
28 dicembre 2019
L’Islamic State West Africa Province (l’acronimo ISWAP), una fazione di Boko Haram, capeggiata da qualche mese da un nuovo leader, Abu Abdullah Ibn Umar Al Barnawi, ha diffuso un video nel quale si vedono 11 uomini ben allineati uno vicino all’altro con gli occhi bendati, mentre vengono brutalmente ammazzati.
Il filmato della durata di poco meno di un minuto, è stato messo in rete la sera del 26 dicembre 2019 dall’agenzia Aamaq, organo di propaganda dello stato islamico. Le 11 vittime, secondo quanto viene descritto nel video di ISWAP, sarebbero tutti cristiani. Dieci di loro sono stati decapitati, solo uno è stato freddato con le pallottole. “E’ un messaggio ai cristiani del mondo intero”, ha detto un uomo ripreso con il volto coperto.
Lo stesso uomo ha poi aggiunto che gli uomini sarebbero stati giustiziati per vendicare la morte di Abu Bakr al-Baghdadi e del portavoce dll’ISIS, Abul-Hasan al-Muhajir, ucciso in un attacco aereo statunitense nel nord-ovest della Siria l’ottobre scorso. Bisogna precisare che Al-Baghdadi si è suicidato per non cadere nelle mani del nemico.
Precedentemente ISWAP aveva chiesto di trattare con il governo di Abuja. Le persone sequestrate, e ora ammazzate, avrebbero potuto essere rilasciate in cambio della liberazione di miliziani del gruppo terrorista, attualmente detenuti nelle prigioni nigeriane.
Il presidente del Paese, Muhammadu Buhari, ha condannato la mattanza e ha aggiunto: “Non dobbiamo assolutamente permettere che questi fatti ci dividano e mettano cristiani contro musulmani e viceversa. Queste esecuzioni barbariche non rappresentano in nessun modo l’Islam e i milioni di musulmani onesti e rispettosi delle leggi”.
Finora il governo di Abuja non ha rivelato l’identità delle vittime, ha solamente fatto sapere che le persone sarebbero state sequestrate qualche settimana fa.
ISWAP ha reso noto che 13 nigeriani (cristiani e musulmani) sarebbero stati catturati lo scorso novembre sulla superstrada Damaturu-Maiduguri nel nord-est della ex colonia britannica. In un video rilasciato sempre dal gruppo terrorista il giorno dopo l’uccisione di 4 operatori umanitari della ONG Action Against Hunger (ACF), i sequestrati si sono auto identificati con nome e cognome.
Tra i 13 sequestrati c’è anche una donna, il cui viso è stato coperto dai miliziani nel loro video. I terroristi hanno sottolineato che stanno ancora investigando sull’identità della signora, in quanto afferma di non far parte dell’esercito nigeriano. Si chiama Suwaiba Kashimu, originaria del Nasarawa State, nel centro del Paese.
Nel filmato le persone in mano a ISWAP chiedono l’intervento del governo e dell’associazione cristiana nigeriana (CAN) per la loro immediata liberazione. Il primo a prendere la parola è Bitrus Zakka Bwala, lettore capo del Umar Suleiman College of Education di Gashua, nello Yobe State. Zakka è stato catturato dai terroristi il 27 novembre 2019 mentre stava recandosi al lavoro. “Chiedo al governo di intervenire, di salvarci. Come potete vedere, tra noi ci sono anche cristiani. Quando siamo arrivati, abbiamo incontrato anche gli operatori umanitari di ACF, prima che fossero giustiziati. Il governo non fa abbastanza, ecco perchè Leah Sharibu è ancora qui (Leah è una ragazzina di appena 16 anni, rapita da ISWAP nel febbraio 2018 n.d.r.). Chiediamo anche aiuto ai vari governatori e ai leader di CAN”. Nel video anche altri sequestrati hanno chiesto disperatamente aiuto a Abuja. La lista completa dei 13 nigeriani apparsi nel filmato sono stati pubblicati nel blog di Ahmad Salkida, reporter nigeriano esperto in terrorismo.
E, sempre secondo Salkida, analizzando nel dettaglio il video pubblicato il 17 dicembre 2019 con quello messo in rete il 26 dicembre, si evince che Suwaiba Kashimu e un altro uomo sono stati finora risparmiati; dunque non tutte le undici vittime decapitate da ISWAP dovrebbero essere cristiane, in quanto nel gruppo dei 13, dieci erano cristiani, mentre tre risultavano essere musulmani.
Lunedì scorso i miliziani di ISWAP hanno ammazzato almeno 2 civili e ferito altri 13 in un attacco a una posizione militare nel Borno State, mentre domenica hanno perso la vita 6 soldati dell’esercito nigeriano durante un’imboscata a un convoglio militare. Lo stesso giorno una trentina di terroristi dell’organizzazione hanno ucciso 6 persone e sequestrato altre 5 dopo aver bloccato uno dei maggiori assi stradali della zona. La vigila di Natale gli stessi hanno attaccato Kwarangulum, un villaggio cristiano non lontano da Chibok, nel Borno State. Secondo quanto riferito da David Bitrus, un vigilante dell’area, i miliziani avrebbero ucciso 7 persone e rapito un’adolescente, dopo aver saccheggiato e incendiato diverse case (Chibok era sulle prime pagina della stampa internazionale nella primavera del 2014 per il sequestro di 276 studentesse da parte dei Boko Haram n.d.r.).
Cornelia I. Toelgyes
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