Costanza Troini
Roma, 26 novembre 2019
“Non ho paura di hater e fake news contro di me, ma possono fare gravi danni alimentando razzismo, paura ed egoismo. E’ da un po’ di tempo che sono nell’occhio di Matteo Salvini”, racconta padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano che ha dedicato la vita all’umanità più indifesa, in Africa come in Italia e anche se in effetti la notizia non è nuova, offre una visione d’insieme non solo sul fatto in sé ma anche sulla terribile macchina da guerra formata da odio e fake news.
“L’ex ministro dell’Interno ha iniziato a bersagliarmi – ricorda Zanotelli – da quando ho definito inaccettabile il Decreto Sicurezza (in particolare il Decreto Sicurezza bis approvato nell’agosto 2019 n.d.r.). Ma come si fa a considerare reato salvare una persona in mare? La questione si è recentemente riaperta quando Adnkronos mi ha chiesto cosa pensassi dell’apertura a Salvini da parte del cardinal Camillo Ruini. E io sono stato chiaro: non è possibile dialogare con il capo della Lega. Sarebbe come dare l’Italia in mano all’estrema destra. Rimango esterrefatto di fronte a un alto prelato che apre così a Salvini. Ho espresso il mio giudizio etico e morale sulla cosa, e da lì è ripartito l’attacco sui social. Che personalmente non uso, ma ho trovato messaggi anche sulla mia email”.
Padre Alex le sembra possibile una tale insensibilità, appena dopo il naufragio di questa notte, proprio di fronte alla spiaggia dei Conigli di Lampedusa, con ancora morti, non certo pericolosi terroristi come vorrebbe far credere la propaganda salviniana, ma genitori con i loro bambini? E come mai non ci si vergogni a prendersela con chi è dalla parte di chi soffre?
“Salvini non si lascia toccare dal dolore altrui. E quando non ci si lascia toccare dal dolore altrui le conseguenze sono terribili, le conosciamo tutti. Con lo stop all’operazione Mare Nostrum la situazione è peggiorata. Ora è doppiamente grave respingere chi non è migrante ma profugo in fuga dai lager libici, dove vigono torture, violenze e stupri”.
Ma che senso hanno queste campagne denigratorie, gli insulti degli hater, le fake news montate per intimidire chi va per la sua strada e per confondere acque già abbastanza torbide?
“Il leader della Lega è un animale intelligente, si è circondato da venti o trenta giovani esperti di web, a modo loro intelligenti e soprattutto scaltri, e hanno creato la Bestia: una macchina che una volta che ti prende di mira non dà tregua, è finita. E’ quel che è stato fatto con Liliana Segre ad esempio. Allo stato attuale delle cose il potere dei social è enorme: sono in grado di pilotare risultati elettorali lavorando nel virtuale. Ma non è solo virtuale il vero e proprio potere economico sostenuto da Internet. Basti pensare che cinque tra gli uomini più ricchi del mondo appartengono al web, Amazon, Microsoft, Facebook, Twitter, Google non producono beni materiali ma hanno tanto denaro e tanto potere finanziario che si fa presto a trasformare in potere politico”.
Ma perché in tanti credono alle fake news? Perché in tanti perdono tempo a gettare fango sui social? Perché in tanti odiano e aspettano solo di avere un nemico concreto su cui scatenarsi?
“Dobbiamo capire che il razzismo ce lo siamo portato dietro coperto per almeno 500 anni. La ‘tribù bianca’ è rimasta per secoli nella convinzione di essere depositaria di civiltà e così si è immensamente arricchita con il colonialismo. Ora che le altre tribù si stanno affacciando alla ribalta e si stanno rafforzando, spesso risollevandosi dalla miseria in cui lo stesso colonialismo le ha condannate per decenni se non per secoli, la ‘tribù bianca’ ha paura. Scatta l’egoismo. Egoismo e paura vengono utilizzati per alimantare falsità, per rendere credibile quel che fa più comodo. Dovremo tutti rinunciare a qualcosa, rinunciare a parte del nostro egoismo per il bene del pianeta e dell’umanità che lo abita, ma non fa comodo. Ci si scaglia allora contro nemici immaginari, si inventano fake news per manipolare scelte individuali e collettive”.
Come si può arginare questa marea nera?
“I governi devono imporre regole contro le fake news . Ma gli stessi governi sono troppo deboli rispetto ai padroni della rete dei quali abbiamo appena parlato”.
Padre Alex ha paura degli hater?
“No, non ho paura. Ma possono fare danni. Addirittura influenzare pesantemente atteggiamenti e convinzioni. I loro insulti però non cambiano le mie opinioni”.
Costanza Troini
ctroini@gmail.com
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