25 novembre 2019
Un incidente aereo questa mattina ha causato la morte di almeno 26 persone a Goma, capoluogo della travagliata provincia del Nord-Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo.
Il Dornier 228, numero di immatricolazione 9S-GNH, è precipitato al suolo poco dopo il suo decollo alle 09.10 sulla pista 17 dell’aeroporto di Goma, costruito a poca distanza dalla frontiera con il Ruanda. Il piccolo aero, di proprietà della società Busy-Bee, era diretto a Beni con a bordo 17 passeggeri e due membri di equipaggio, tutti morti dopo la tragedia.
Il bimotore, appena decollato è caduto su un’abitazione di Birere, quartiere densamente popolato nelle vicinanze dell’aeroporto. Al momento del terribile impatto erano presenti 9 membri della famiglia, proprietaria della casa; si stavano preparando per andare in chiesa, non hanno fatto in tempo. Sono tutti stati estratti senza vita da sotto le macerie.
Secondo alcune fonti, poco dopo il decollo si avrebbe udito una forte detonazione, proveniente da uno dei motori del velivolo. Lo stringer di Africa ExPress ha precisato che il proprietario è particolarmente attento alla manutenzione degli aerei della sua flotta, che vengono regolarmente revisionati in Germania. Dunque sembra poco probabile che il Dornier sia precipitato per mancanza di manutenzione.
L’apparecchio avrebbe dovuto percorre 350 chilometri per raggiungere Beni con scalo a Butembo. Tra i passeggeri, vittime dell’incidente, c’erano anche tre alti funzionari dell’amministazione forestale. Dovevano raggiungere il loro posto di lavoro a Beni e Butembo. Si trovavano nel capoluogo per una riunione di lavoro indetta dal ministro per la Tutela dei Beni Agricoli e Forestali, Molendo Sakombi. Anche Mambo Zawadi, coordinatrice di un’organizzazione per la Difesa delle Donne figurava tra i passeggeri e come tutti gli altri è morta durante la tragedia.
Il governatore della provincia, Nzanzu Kasivita, ha espresso le sue condoglianza da Beni, dove si trovava domenica, per dare conforto alla popolazione di quella città, fortemente provata dalla decima epidemia di ebola e dai continui attacchi di gruppi armati. Nei giorni scorsi l’Allied Democratic Forces (ADF), organizzazione islamista terrorista ugandese, operativa anche nel Congo-K dal 1995, ha perpetrato due aggressioni simultanee a Beni e in una zona vicino a Oïcha, che dista una trentina di chilometri più a nord solo pochi giorni fa, uccidendo almeno 21 persone.
Dalla fine di ottobre, cioè dall’inizio delle operazioni militari contro i gruppi ribelli nel Nord-Kivu sarebbero state massacrate tra 60 e 70 persone nella regione di Beni, malgrado la massiccia presenza di truppe dell’esercito congolese.
Denise Mukwege, Premio Nobel per la Pace 2018, ha lanciato un appello alla Francia e all’Unione Europea, chiedendo loro sostegno militare per mettere fine agli incessanti massacri a Beni. Il Nobel ha invocato il capitolo 7 della Carta dell’ONU che prevede l’uso della forza in caso aggressione, minaccia o violazione della pace.
Africa ExPress
@africexp
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