Cornelia I. Toelgyes
1° novembre 2019
I funzionari statali di Eswatini, il nuovo nome dello Swaziland, l’unico Paese al mondo governato da una monarchia assoluta non ci stanno, giovedì sono scesi nuovamente in piazza per protestare contro lo sfarzo dei membri della casa reale, mentre la popolazione è allo stremo. Dirigenti e quadri chiedono immediatamente un aumento dei loro salari.
La rabbia della gente si è scatenata dopo l’acquisto di vetture di lusso per i familiari di Mswaiti III, malgrado l’attuale situazione economica particolarmente difficile del Paese. E la confederazione sindacale Tucoswa, sconcertata, ha fatto sapere che il Paese non necessita di vetture lussuose, bensì di beni di prima necessità, come corrente elettrica, acqua, carburante a prezzi accessibili. “Negli ultimi tre anni abbiamo chiesto un aumento dei nostri salari, ma la risposta è sempre stata la stessa: non è possibile, non possiamo permettercelo”.
Regali di Natale giunti in anticipo per le molte mogli del re. Ben 4 autotreni con 20 Rolls-Royce nuove fiammanti sono stati visti davanti al palazzo reale mentre venivano scaricate le vetture di superlusso, destinate ai membri della sua grande famiglia.
Una fonte ufficiale che ha optato per l’anonimato, ha assicurato all’Agence France Presse (AFP), che le vetture non sarebbero state acquistate con denaro pubblico. Le Rolls-Royce sarebbero state finanziate tramite fondi della famiglia reale, incrementati recentemente grazie alla vendita di altri beni appartenenti al re.
Il monarca, nominato ufficialmente principe ereditario nel settembre 1983 è stato incoronato sovrano dello Swaziland il 25 aprile del 1986, all’età di 18 anni. Fino alla sua maggiore età le funzioni regali sono state assunte dalla regina madre. In quanto monarca assoluto, governa solamente con decreti legge e non di rado viene criticato per il suo stile di vita sfarzoso, pur sapendo che gran parte della popolazione vive in miseria.
Nell’ex protettorato britannico il reddito annuo pro capite supera di poco i tremila dollari. Un Paese povero, che vanta il triste primato di avere la più alta incidenza di infezione HIV al mondo. L’aspettativa di vita è inferiore ai quarantanove anni.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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