Dodoma, 6 ottobre 2019
Il presidente della Tanzania, John Magufuli, si è congratulato pubblicamente con Albert Chalamila, comissario regionale, per aver frustato pubblicamente un gruppo di alunni di una scuola secondaria. La scena è stata filmata e nel video si vedono i ragazzi, a pancia in giù, mentre vengono bastonati di fronte ai loro compagni.
Durante lo scorso fine settimana alcuni studenti avevano incendiato due dormitori del collegio di Kiwanja, nella regione di Mbeya, nella parte sud-occidentale della Tanzania. Una vendetta dei ragazzi, non avevano accettato di buon grado il sequestro dei loro cellulari.
Chamila è stato criticato dal Ministro di Stato per l’Amministrazione regionale e Governo locale, Suleman Jafo, perchè solamente i presidi sono autorizzati a infliggere punizioni corporali, inoltre sarebbero stati violati i diritti fondamentali degli studenti.
Jafo è stato contraddetto dal presidente, soprannominato “Bulldozer”, che pubblicamente ha affermato: “Bisogna cambiare subito la legge: tutti gli insegnanti devono poter frustare gli alunni”.
Come se ciò non bastasse, Magufuli ha precisato che la legge dovrà essere più elastica. Attualmente l’applicazione delle punizioni corporali è ben regolamentata dalla giurisprudenza: il preside deve avere validi motivi per infliggere un tale castigo e la punizione non deve superare quattro colpi di frusta.
Anche in Tanzania la punizione corporale nelle scuole è caduto praticamente in disuso. I presidi raramente ricorrono a questa pratica medievale. Ma il capo di Stato non è d’accordo. Secondo lui, i ragazzi vanno raddrizzati a colpi di frusta.
Poco più di un anno fa il leader dell’ex protettorato britannico aveva chiesto alle donne di non usare più contraccettivi. E durante un intervento in pubblico aveva esclamato: “Basta con il controllo delle nascite, la popolazione deve crescere”.
In tale occasione aveva criticato l’Europa, dove, grazie al controllo delle nascite, la popolazione non cresce e dove ora manca la forza lavoro. “Dunque, bisogna riprodursi e smettete di utilizzare i contraccettivi”. Infine ha aggiunto: “Le famiglie non vogliono più sacrificarsi per sfamare una famiglia numerosa, per questo si limitano a uno o due figli”.
Dal 2017, con l’introduzione di una nuova norma, nel Paese le studentesse incinte vengono espulse dalle scuole e spesso mai più riamesse un quarto delle ragazze tra quindici e diciannove anni rimangono incinte o hanno già partorito un bimbo. La risposta del governo è dura e senza appello: espulsione dalle scuole pubbliche. Dopo le esternazioni di Magufuli questa legge non è stata ancora modificata.
Africa ExPress
@africexp
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