Sandro Pintus
Firenze, 27 settembre 2019
In Africa la diffusione degli insetti dannosi sta aumentando in modo vertiginoso mettendo in pericolo le filiere alimentari. Lo dice uno studio dell’Università di Kwa Zulu Natal, in Sudafrica, pubblicata lo scorso giugno. “Climate Change and Rapidly Evolving Pests and Diseases in Southern Africa” (Cambiamenti climatici, malattie e parassiti in rapida evoluzione nell’Africa meridionale) è il titolo dell’indagine.
Un documento allarmante che illustra come potrebbe aumentare in modo esponenziale la penuria di cibo nel continente africano a causa delle modificazioni del clima. Lo studio è stato portato avanti nelle nove province sudafricane e in cinque zone agricole dello Zimbabwe.
L’obiettivo dell’indagine era identificare e valutare, in relazione alla variabilità climatica, i principali parassiti degli ortaggi in Sudafrica e Zimbabwe. Gli agricoltori intervistati hanno notato un notevole aumento di insetti dannosi per le coltivazioni.
In Zimbabwe soprattutto afidi, mosche bianche, insetti trivellatori, vermi, ragno rosso, termiti e falene ma soprattutto l’emergere di nuovi parassiti. In Sudafrica i principali focolai di insetti sono stati afidi, mosche bianche, acari rossi e tripidi. L’aumento delle popolazioni di questi insetti pare causato da inverni brevi, temperature più elevate e lunghi periodi di siccità.
Il problema si aggrava a causa del fatto che alcuni di questi parassiti sono vettori di agenti patogeni virali distruttivi. La mosca bianca (Bemisia argentifolii), che raggiunge da adulta i 3 millimetri, è micidiale nella sua piccolezza.
In tutto il Sudafrica, sono apparsi per la prima volta il begomovirus, il torradovirus e crinivirus, arrivati attraverso questo minuscolo insetto. Il primo colpisce le coltivazioni di pomodoro, fagiolo, zucca, manioca e cotone. Il secondo, conosciuto come tomato torrado, distrugge pianta e bacca del pomodoro mentre il terzo attacca la lattuga.
Non solo nuove patologie sono conseguenza delle mutazioni del clima. Stanno comparendo anche diverse specie di erbe infestanti che, in modo significativo, hanno contribuito alla trasmissione delle malattie portate da parassiti.
Per il momento sono state create le mappe del rischio utili per possibili epidemie di parassiti e malattie delle piante. Davanti a questa situazione, secondo i ricercatori, è bene che i governi africani inizino a documentare i nuovi parassiti e le malattie delle principali colture.
In tutto il continente africano dovrebbero essere avviati sistemi di sorveglianza per monitorare le popolazioni di parassiti. È bene che gli agricoltori siano informati e venga loro insegnato a gestire questa nuova situazione.
Secondo i ricercatori, “i cambiamenti climatici rappresentano un grave rischio per l’Africa sub-sahariana e la regione dell’Africa meridionale. I parassiti sono e continueranno ad essere responsabili delle perdite dei raccolti che possono ammontare a oltre il 40 per cento in tutto il mondo. Diventa necessario lo sviluppo di sistemi integrati di gestione dei parassiti per ridurre le perdite di produzione in Africa e nel resto del pianeta”.
Lo studio:
“Climate Change and Rapidly Evolving Pests and Diseases in Southern Africa”
Mafongoya, Paramu & Gubba, Augustine & Moodley, Vaneson & Chapoto, Debra & Kisten, Lavinia & Phophi, Mutondwa. University of di KwaZulu Natal, South Africa (2019).
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Crediti foto:
– Mosca bianca
Di Scott Bauer – US Department of Agriculture [1] Targed as Image Number k9678-2 (high resolution), Pubblico dominio, Collegamento
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