Sandro Pintus
Firenze, 1 agosto 2019
Le donne ivoriane chiamano il biocarbone “Effery Mboby”. Un combustibile che ha caratteristiche eccezionali per cucinare. Senza fumo e con un fuoco forte è un tipo di materiale prodotto dai baccelli vuoti dei semi di cacao.
L’idea della rivoluzionaria biocarbonella è dell’Associazione dei proprietari delle foreste naturali di Effery (APFNP), ong che raccoglie trentatre produttori di cacao, nel sud del Paese. Dopo mesi di ricerca e sperimentazione l’ong è giunta alla soluzione ideale che salva le foreste e permette di cucinare senza intossicarsi di fumo.
Chi è stato in Africa conosce bene il problema del combustibile utilizzato dalle donne africane per cucinare. Nell’ex colonia francese, quotidianamente, ogni famiglia usa 4 kg di legna o 2 kg di carbonella.
Questo quantitativo va moltiplicato almeno per tre milioni di famiglie. Un volume di legna che contribuisce pesantemente al disboscamento delle poche preziose foreste del Paese rimaste e generando fumo e inquinamento.
Coné Gaoussou, segretario generale dell’APFNP, ha raccontato alla testata online ivoriana EburnieToday.com come sono arrivati al biocarbone. “Abbiamo cominciato con le bucce di banana. Venivano schiacciate e la pasta era messa a seccare ma la carbonella prodotta faceva troppo fumo. Poi abbiamo utilizzato le scorie del riso e del caffè, fino ad arrivare ai residui del cacao”.
Ma come si crea l’ecocarbone? I baccelli del cacao, di cui la Costa d’Avorio è grande produttrice, vengono chiusi in bidoni. Lì sono lasciati per otto ore, in modo da avere una combustione parziale. Quindi passano al compostaggio dove il materiale carbonizzato è unito all’amido di manioca e messo ad essiccare al sole.
Con 205kg di bucce di caffé vengono prodotti 50kg di carbonella e con lo stesso quantitativo di residui di riso si riescono ad avere 75kg di biocarbone.
Invece, con 118kg di residui dei semi del frutto del cacao si riescono a produrre 40kg di biocarbonella di ottima qualità. Un sistema che elimina scorie inutilizzabili, salva le foreste ed evita intossicazioni da fumo, soprattutto a donne e bambini.
E visto che il progetto funziona con ottimi risultati, l’APFNP ha inventato anche degli speciali bracieri adatti all’uso di quel tipo di combustibile. Foreste, donne e bambini ringraziano.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Crediti foto:
-Interno del frutto del cacao
Di മലയാളം: കൊക്കോ ഉൾഭാഗം – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento
Dalla Nostra Corrispondente di Moda Luisa Espanet Novembre 2024 In genere succede il contrario, sono…
Dal Nostro Corrispondente di Cose Militari Antonio Mazzeo 20 novembre 2024 Nuovo affare miliardario della…
Speciale per Africa ExPress Costantino Muscau 19 novembre 2024 "Un diplomatico francese sta rubando i…
Speciale Per Africa ExPress Eugenia Montse* 18 novembre 2024 Cosa sapeva degli attacchi del 7…
Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 18 novembre 2024 Un tribunale di Pretoria ha…
Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 17 novembre 2024 Continua in Mozambico il braccio di…