AFRICA

Vince il mercato e il capitalismo sfrenato: in Africa disuguaglianze ormai abissali

Mauro Armanino
Niamey, luglio 2019

Il capitalismo ha vinto dappertutto. Anche l’Africa nel suo complesso ha scelto di adeguarsi alla dittatura del capitale. Questo a una settimana dalla dodicesima sessione straordinaria della Conferenza dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Africana celebrata a Niamey.

Quel giorno c’è stata la ratifica dell’accordo e il varo degli strumenti operativi della Zona di Libero Scambio che era già stato adottato a Kigali, la capitale del Rwanda, il 21 marzo dell’anno scorso. Praticamente tutti i paesi del continente hanno firmato l’accordo meno l’Eritrea che ha comunque lasciato intendere una sua prossima adesione. Una grande zona commerciale, il più grande mercato del mondo secondo le ultime proiezioni. In Africa, con l’attuale incremento demografico, si  passerebbe dall’attuale popolazione stimata ad un miliardo e 270  milioni a due miliardi e mezzo di persone nel 2050. I cittadini si sono trasformati in consumatori, il continente africano in un grande fiera commerciale e il panafricanismo delle indipendenze politiche in una società per azioni. Il tutto sotto i riflettori indifferenti dei popoli del continente, da subito esclusi da ogni dibattito e partecipazione alle scelte. Africa addio.

Summit dell’Unione Africana a Niamey, Niger

Il recente rapporto di Oxfam, nota ONG umanitaria che opera in oltre 90 Paesi del mondo, non lascia dubbi a proposito. In Africa Occidentale e in particolare nel Sahel, le disuguaglianze hanno raggiunto un livello critico. Mentre un esiguo e crescente numero di persone si arricchisce in modo inaudito, l’immensa maggioranza della popolazione è privata degli elementi essenziali di una vita degna di questo nome.

Il cibo, l’acqua, i servizi come l’educazione, la salute, il lavoro e dunque l’assenza alla vita politica, sono stati presi in ostaggio da un sistema che prima esclude e poi cancella gli indesiderati. L’indice scelto da Oxfam per determinare il grado di disuguaglianza dei Paesi in questioni si basa su tre elementi: le spese pubbliche, la fiscalità e il mercato del lavoro. Il rapporto considera anche un’analisi regionale nell’ambito agricolo e del diritto fondiario.

La Nigeria, la Sierra Leone e il Niger figurano tra gli ultimi della classifica mentre la Mauritania e il Senegal primeggiano. In Nigeria, ad esempio, 5 persone possiedono una fortuna più consistente del bilancio dello Stato. L’Africa, un continente tra i più poveri è anche tra i continenti con più disuguaglianze. Africa addio.

Peccato davvero. Sarà stato il colonialismo, poi il neoliberismo e infine la Zona di Libero Mercato Africano per chiudere il cerchio e confermare la scelta capitalista. Non l’inclusione ma l’esclusione ne sono la filosofia portante che grazie alla globalizzazione trasforma i cittadini in mercanzie e le mercanzie in veri e unici cittadini liberi di circolare.

Si bloccano i pochi migranti in legittimo transito verso il nord del continente e nel contempo si rivendicano mercati per tutti e a giusta misura dei vincitori. Quanto ai vinti, confiscati della parola e della visibilità, si troveranno confinati in riserve gestite dalla Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e affidati alle mani prodighe delle Agenzie Umanitarie. Finirà così la Zona di Libero Mercato e cioè, com’è noto, di libere volpi in liberi pollai, che fin dall’inizio della storia capitalista ha caratterizzato l’economia politica dello sfruttamento. Nel sistema così organizzato non c’è fatalità e neppure destino manifesto, solo piccole o grandi scelte di una classe ben visibile che forma l’élite che organizza, governa e perpetua la guerra contro i poveri. Il capitalismo ha vinto dappertutto. Non in Africa.

Sahel: siccità, fame, sete, conflitti

E’ proprie lei che si è messa all’avanguardia delle resistenze. A Niamey, malgrado i nuovi alberghi a 5 stelle, I semafori in genere non funzionano e si arriva puntualmente in ritardo agli appuntamenti decisivi. Tutto si ferma per un funerale e per i battesimi del sabato mattina non c’è ordinanza municipale che tenga. Le tende e le sedie per gli invitati occuperanno la strada e all’ora della preghiera l’autista del bus scende e con lui tutti i passeggeri. I contratti di lavoro sono orali oppure scritti e poi abbandonati nelle mani dei sindacalisti nel frattempo partiti in viaggio o in ferie non retribuite. Quando piove si allaga l’unico sottopassaggio de Paese e malgrado gli avvisi e le ingiunzioni c’è gente che abita vicino al fiume che prima o poi strariperà. Si possono demolire i negozi vicino alla strada e dopo una settimana rispuntano poco lontano con altri materiali di scarto. Azzardatevi poi a pulire le strade dalla sabbia e tornate dopo una mezz’ora. La sabbia vi guarderà sorridendo.

Mauro Armanino   

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

Recent Posts

Ventiquattro caccia da guerra di Leonardo alla Nigeria con sistemi di puntamento made in Israel

Dal Nostro Corrispondente di Cose Militari Antonio Mazzeo 20 novembre 2024 Nuovo affare miliardario della…

22 ore ago

Ladri di peni e di seni e caccia alle streghe: una maledizione africana senza fine

Speciale per Africa ExPress Costantino Muscau 19 novembre 2024 "Un diplomatico francese sta rubando i…

2 giorni ago

Netanyahu sapeva dell’attacco d Hamas? Il New York Times svela inchiesta dei giudici israeliani

Speciale Per Africa ExPress Eugenia Montse* 18 novembre 2024 Cosa sapeva degli attacchi del 7…

3 giorni ago

Sudafrica: polizia blocca miniera dismessa occupata da minatori illegali ma tribunale condanna la serrata

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 18 novembre 2024 Un tribunale di Pretoria ha…

4 giorni ago

Continua il braccio di ferro in Mozambico: il leader di Podemos invita i militari a disobbedire e proclama nuovo sciopero

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 17 novembre 2024 Continua in Mozambico il braccio di…

4 giorni ago

L’ambasciatrice americana in Kenya lascia tra le polemiche

Dal nostro Inviato Speciale Massimo A. Alberizzi Nairobi, 15 novembre L’ambasciatrice americana in Kenya, la…

6 giorni ago