Africa ExPress
Nouakchott, 26 giugno 2019
Martedì sera tre dei cinque candidati sconfitti alle presidenziali, che si sono svolte sabato scorso in Mauritania, hanno depositato un ricorso alla Corte costituzionale per irregolarità durante lo scrutinio. La tornata elettorale è stata vinta già al primo turno da Mohamed Ould Ghazouani, delfino del presidente uscente, Mohamed Ould Abdel Aziz.
Secondo la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente, Ghazouani si sarebbe imposto con il 52 per cento, mentre Biram Dah Abeid, il candidato antischiavista si è fermato al 18,58 percento e l’ex primo ministro Sidi Mohamed Ould Boubacar al 17,87 per cento.
Abeid, Boubacar, ex primo ministro, indipendente, ma sostenuto dal partito islamista Tawassoul e Mohamed Ould Maouloud, esponente e leader di Union des forces du progrès, ultimo dei non eletti, nel ricorso ha lamentato brogli elettorali e altre irregolarità. Ma già prima delle elezioni aveva denunciato la mancanza di osservatori internazionali.
Il risultato elettorale non è piaciuto a molti mauritani, che hanno espresso il loro disappunto con manifestazioni e proteste in piazza. A tutta risposta Aziz, presidente uscente, ha bloccato internet in tutto il Paese e ha convocato con la massima urgenza un consiglio di sicurezza.
Dopo l’arresto di un centinaio di cittadini stranieri, accusati di aver partecipato alle proteste, il ministro degli Esteri, Ismael Ould Cheick Ahmed, ha parlato con gli ambasciatori del Mali, Senegal e Gambia. Ahmed ha chiesto ai tre diplomatici accreditati in Mauritania di invitare i propri concittadini di non partecipare alle proteste e a tutto ciò che potrebbe turbare l’ordine pubblico.
Il governo ha inoltre sigillato le sedi dei dominarti elettorali di Kane Hamidou Baba, della coalizione Vivre ensemble e di altri tre candidati. La tensione nella capitale mauritana è alle stelle. In molti punti della città sono stazionate vetture delle forze dell’ordine, soldati e agenti di polizia armati di mitra e i militari hanno inoltre bloccato l’accesso a diverse zone.
Martedì la Francia ha sottolineato di essere soddisfatta dell’andamento di queste elezioni, che si sarebbero svolte in un clima disteso e pacifico e ha inviato gli auguri a Ghazouani, che come Aziz è alleato dell’Occidente nella lotta contro i militanti islamici.
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