Ucciso l’ex generale Asamnew Tsige, la mente del “golpe” in Etiopia

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Abiy Ahmed, primo ministro etiopico

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 25 giugno 2019

Asamnew Tsige, accusato di essere il cospiratore del fallito colpo di Stato in Etiopia è stato ucciso ieri vicino a Bahir Dar, capoluogo della regione Amhara, nel nord del Paese, dai militari dell’esercito etiopico.

Asamnew, un ex generale, era stato eletto nel comitato centrale di Amhara Democratic Party (ADP), che fa parte della coalizione Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiopico, dopo la sua liberazione nel febbraio di quest’anno; era stato riabilitato e nominato addirittura capo della sicurezza dell’Amhara.

Asaminew Tsige, mente del fallito “golpe” in Etiopia, ucciso dall’esercito etiopico

Era stato arrestato nel 2009 insieme a altri membri  dell’organizzazione  anti-governativa Ginbot 7. Il gruppo si definisce come movimento per il cambiamento, ma per Addis Ababa era considerato terrorista. Molti prigionieri politici sono stati graziati dall’amministrazione Hailemariam Desalegn e in seguito dal suo successore Abiy Ahmed, primo ministro etiope da poco più di un anno, per l’effetto di “circostanze speciali” volte ad ampliare il dialogo politico.

Il presunto putchista era ricercato da sabato scorso, dopo l’uccisione del governatore dell’Amhara, Ambachew Mekonnen e del suo consulente Ezez Wassie. Migbara Kebede, procuratore generale della regione, è deceduto ieri a causa delle gravi ferite riportate.

Lunedì sono state arrestate anche 182 persone, tra loro anche quattro alti ufficiali, tutti sospettati di essere tra i responsabili dei disordini che si sono verificati in tutta la regione nelle ultime settimane.

Dopo l’uccisione del capo di Stato maggiore dell’esercito etiopico, Seare Mekonnen e un altro ufficiale in pensione, grave fatto avvenuto a Addis Ababa sabato scorso, la situazione ora è calma, militari e blocchi stradali si trovano un po’ ovunque nella capitale e internet è bloccato da sabato in tutto il Paese. E’ stato confermato che ad aprire il fuoco contro Seare e Gezai Abera è stata proprio la guardia del corpo del capo di Stato maggiore.

I due eventi di sabato, secondo la versione del governo etiopico, sono collegati, in quanto Seare sarebbe stato ammazzato mentre stava dando ordini volti a reprimere l’insurrezione. Il vice capo della sicurezza della regione aveva fatto sapere alla BBC che i putchisti, se il golpe fosse riuscito, con molta probabilità avrebbero attaccato anche commissariati di polizia, quartieri generali di partiti politici e altri edifici governativi.

Abiy Ahmed, primo ministro etiopico

Il governatore e tutti gli altri uomini brutalmente ammazzati erano uomini di Abiy. La sparatoria a Bahir Dar è iniziata proprio mentre era in corso una riunione volta a risolvere il reclutamento di milizie etniche, volute proprio da Asamnew.  Solo una settimana prima il puchista aveva consigliato agli amhara – il secondo gruppo etnico del Paese – di armarsi. Lo scorso marzo, il predecessore del governatore assassinato, Gedu Andargachew, durante un suo intervento in pubblico aveva avvertito che era pericoloso promuovere le ostilità etniche tra amhara e tigrini. Ed era risaputo che Asamnew non nutriva simpatie per i tigrini.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

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