Africa ExPress
Khartoum, 8 giugno 2019
Poche ore dopo la visita del primo ministro etiope Abyi Ahmed, le forze di sicurezza sudanesi hanno arrestato, Mohamed Esmat, un esponente di un partito dell’opposizione e Ismail Jalab, un leader del Sudan People’s Liberation Movement-North (SPLM-N). Entrambi erano presenti alla tavola rotonda organizzata da Abiy durante il suo soggiorno lampo ieri a Khartoum, dopo il massacro che si è consumato qualche giorno fa nella capitale.
Esmat è stato fermato venerdì stesso, mentre Jalab è stato prelevato nella sua abitazione alle tre del mattino insieme al portavoce del Movimento, Mubarak Ardol. Finora non è dato sapere dove siano stati portati. Si teme anche per la sorte di Yasir Arman, vicepresidente di SPLM-N, arrestato qualche giorno fa.
Arman era ritornato in Sudan il mese scorso, dopo un esilio durato oltre vent’anni. Durante quel periodo aveva vissuto sia in Kenya che nella zona delle montagne di Nuba, al confine con il Sud Sudan. Secondo alcune fonti, l’esponente del SPLM-N, sarebbe stato arrestato dalle forze paramilitari RSF, il cui capo è Mohamed Hamdan Daglo meglio conosciuto come “Hametti”, un tempo leader delle criminali bande di janjaweed che terrorizzavano e massacravano le popolazioni civili di origine africana nel Darfur. Oggi sebbene sia ricercato dalla Corte Penale Internazionale, è vicepresidente del Consiglio Militare di Transizione, al quale recentemente l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno assicurato aiuti finanziari per tre miliardi di dollari.
Sia Esmat che Jalab sono figure di spicco di Freedom and Change, alleanza che comprende la Sudanese Professional Association e alcuni partiti all’opposizione. Sta di fatto che la giunta militare è riuscita a creare una spaccatura nel raggruppamento dei civili. Alcune fazioni rifiutano qualsiasi forma di dialogo, altre, invece, sono disposti a riprendere le trattative ponendo però precise condizioni.
Dopo la sua visita, durante la quale il premier etiope ha caldamente raccomandato alle parti di riprendere il dialogo per arrivare a una soluzione della grave crisi, Abiy ha nominato Mohammad Dirdiry come suo inviato speciale per continuare la mediazione e veglierà sull’andamento della situazione nel Paese.
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