Sandro Pintus
Firenze, 1° giugno 2019
Manuel Chang, ex ministro delle Finanze mozambicano coinvolto in una frode da 1,9mld di euro, pensava di essere in salvo. Ma gli Stati Uniti, attraverso portavoce dell’ambasciata Robert Mearkle, insistono nel chiedere al Sudafrica l’estradizione per processarlo.
La decisione della settimana scorsa del ministro della Giustizia sudafricano Michael Masutha di estradare Chang in Mozambico non è piaciuta per niente a Washington.
Dopo aver espresso “grande disappunto” l’ambasciata USA ha formalmente chiesto di estradare l’ex ministro negli Stati Uniti e poterlo processare per i suoi presunti crimini.
Mearkle ha ricordato al ministro Masutha che la legge statunitense permette a Chang di essere processato sia negli Stati Uniti che in Mozambico. Cosa non prevista dal Mozambico. Visto che la richiesta di estradizione è stata chiesta prima dagli Stati Uniti, dovrebbe essere processato prima negli USA e poi in Mozambico. Anche perché è impossibile fare il contrario.
“Per i presunti crimini, che hanno colpito i cittadini statunitensi per oltre 700milioni di dollari, deve essere estradato negli Stati Uniti” – ha dichiarato Mearkle. Sono pesanti le accuse degli USA contro Manuel Chang: frode elettronica, frode di titoli, corruzione e riciclaggio di denaro a danno dei cittadini americani.
L’arresto di Chang lo ha eseguito l’Interpol lo scorso il 30 dicembre, su richiesta degli Stati Uniti, all’aeroporto internazionale OR Tambo di Johannesburg. Il 21 maggio la decisione di estradarlo perché “…l’interesse giudiziario sarà meglio servito aderendo alla richiesta della Repubblica del Mozambico”.
Manuel Chang è stato ministro delle Finanze del Mozambico durante la presidenza di Armando Guebuza fino al 2015. In quel periodo l’attuale Capo dello stato, Filipe Nyusi, era ministro della Difesa.
Analisti credono nelle complicità a livelli più alti della politica visto che la frode riguardava la distrazione di denaro per l’acquisto di navi militari. Mentre nella società civile mozambicana si ritiene che Chang possa affrontare una vera giustizia negli USA piuttosto che in Mozambico.
Invece, secondo l’accademico Lourenço do Rosário, mediatore degli accordi di pace tra RENAMO e FRELIMO, si tratta di una cospirazione. “Il ‘caso Chang’ è collegato al debito del Mozambico” – ha affermato, in un’intervista alla TV mozambicana Miramar.
“Si tratta di una grande cospirazione ai danni del nostro Paese, approfittando della nostra debolezza, come succede in molti altri Paesi africani. Ricordo che quando il presidente Nyusi è stato nel Regno Unito ha dato a intendere che il Mozambico ha delle responsabilità. Bisogna però condividere queste responsabilità con chi ha generato il processo del debito occulto che ha indotto il governo mozambicano ad averlo. E questo accade anche a causa della corruzione interna al Paese”.
Sandro Pintus
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