Sandro Pintus
Firenze, 16 maggio 2019
“A causa della siccità in tutte le regioni della Repubblica della Namibia viene dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Uffici, ministeri e agenzie sono mobilitati per assicurare l’assistenza necessaria alle comunità”.
Con un comunicato scarno e diretto, il presidente Hage Geingob, la settimana scorsa ha dichiarato grave situazione del vasto Paese dell’Africa australe. Una siccità che ha colpito diverse aree in cui impatto arriva su una popolazione di 500mila persone, un quarto degli abitanti.
Secondo il ministro dell’informazione Stanley Simataa, è la peggiore siccità registrata nel Paese fino ad oggi. E mentre il primo ministro, Saara Kuugongelwa-Amadhila, chiede aiuto alla comunità internazionale, il governo ha già stanziato l’equivalente di 35milioni di euro. Una cifra che serve per acquistare cisterne per fornire acqua a 10mila famiglie delle aree maggiormente colpite e per distribuire cibo.
Il tweet con la dichiarazione dell’ emergenza siccità del presidente Hage Geingob
Quella di quest’anno è la seconda “emergenza siccità”, in tre anni, soprattutto per la mancanza delle piogge stagionali che cadono tra gennaio e marzo. I fiumi del nord del Paese si sono seccati e la maggior parte della popolazione non riesce a coltivare per il consumo familiare.
Anche gli allevamenti sono sotto pesantissimo stress: negli ultimi sei mesi sono morti 60mila capi di bestiame. Il governo ha dichiarato che sovvenzionerà gli allevatori che riducono le loro mandrie. ll ministro Simataa, li ha invitati tenere un numero ragionevole di capi per la riproduzione fino a quando quando l’emergenza sarà terminata.
La Namibia, già colonia tedesca, poi protettorato britannico e in seguito sotto il controllo del Sudafrica, è indipendente dal 1990. Ha un territorio estremamente arido con corsi d’acqua a carattere torrentizio che prendono vita durante la stagione delle piogge.
Ricchissima di minerali ma con pochissima terra coltivabile a causa dell’aridità del suolo, il Paese africano, importa il 70 per cento del cibo dal fertile vicino Sudafrica.
Sandro Pintus
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