Cotonou, 1° maggio 2019
Circondata la casa dell’ex capo di Stato del Benin, Boni Yayi, che, insieme a Nicéphore Soglo, un altro ex presidente, lunedì scorso aveva chiesto la sospensione della procedura elettorale del 28 aprile.
L’affluenza registrata, secondo CENA, la Commissione elettorale nazionale autonoma del Paese, è stata del 22,99 per cento della popolazione avente diritto al voto. Mai si è vista una partecipazione tanto bassa. Il motivo è semplice: solo due partiti, vicini a Patrice Talon hanno potuto schierare i propri candidati e spartirsi gli ottantatré seggi al parlamento; l’opposizione è stata esclusa dalla tornata elettorale.
Durante il giorno del voto internet si è rallentato visibilmente, impossibile connettersi ai social network.
Attualmente la situazione è confusa e le versioni tra opposizione e forze di sicurezza sono divergenti. Secondo i supporter di Yayi, la sua casa sarebbe stata circondata e che ci sarebbe una ferma volontà di voler arrestare l’ex presidente. La popolazione e altri esponenti dell’opposizione avrebbero reagito immediatamente, incendiando pneumatici e lanciando pietre contro gli agenti, che avrebbero prontamente risposto all’aggressione facendo largo uso di gas lacrimogeni.
Mentre Nazaire Hounnonkpè, direttore generale della polizia repubblicana, ha fatto sapere che non c’è alcuna intenzione di arrestare l’ex presidente e che la sua casa non è mai stata circondata dai suoi agenti. Infine ha aggiunto: “Siamo qui per preservare l’ordine. Siamo stati informati che a Cadjehoun, un quartiere di Cotonou, alcuni balordi sono scesi in strada. Non abbiamo ricevuto nessun ordine di fermare Yayi”.
Il ministro degli Interni, Sacca Lafia, ha confermato la versione di Hounnonkpè, ma le dichiarazioni fatte non hanno convinto affatto Renaud Agbodjo, avvocato dell’ex leader del Benin e ha fatto sapere che intorno alle 10 del mattino le guardie del corpo e i vicini hanno notato una massiccia presenza di agenti nei pressi dell’abitazione di Yayi. L’avvocato ha specificato: “Certamente volevano arrestare il mio cliente, coglierlo alla sprovvista, senza preavviso”.
Africa ExPress
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