Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 25 aprile 20
Robert Kyagulanyi, meglio conosciuto come Bobi Wine, deputato ugandese dell’opposizione e cantante, è nuovamente nei guai. Martedì scorso la polizia gli ha impedito di uscire di casa. La sua abitazione, situata a Wakiso, poco distante dalla capitale Kampala, era circondata da agenti, che avevano bloccato persino le vie d’accesso.
L’altro ieri mattina Kyagulanyi era pronto ad andare al quartier generale delle forze dell’ordine per richiedere le necessarie autorizzazioni per organizzare una manifestazione pacifica, per denunciare la brutalità delle forze dell’ordine.
Infatti, lunedì, Kyagulanyi era stato fermato dalla polizia a Busabala, nella periferia sud di Kampala. Il deputato era diretto verso il suo club privato sulle rive del Lago Vittoria, dove si sarebbe dovuto svolgere un concerto, cancellato all’ultimo momento dalle forze dell’ordine, ufficialmente per misure di sicurezza inadeguate e insufficienti.
Bobi Wine avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa a Busabala a proposito del mancato concerto, ma al suo arrivo si sono create scaramucce tra i suoi fan e le forze dell’ordine. Gli agenti hanno fatto largo uso di gas lacrimogeni per disperdere i giovani.
Moses Mugwanya, organizzatore di eventi e supporter di Wine, presente sulla scena, ha confermato che il deputato è stato portato via dalle polizia insieme ad altri politici dell’opposizione. “Gli agenti hanno forzato la portiera della sua vettura, costringendolo a seguirli”, ha specificato.
Barbie Itungo Kyagulanyi, la moglie di Bobi Wine, ha immediatamente contattato gli avvocati della famiglia. Durante la sera di lunedì il marito è stato rilasciato, ma non è stato informato di essere stato posto agli arresti domiciliari.
Già l’estate scorsa Kyagulanyi era stato arrestato con l’accusa di aver ostacolato il passaggio del corteo presidenziale. Il caso aveva suscitato indignazione e rabbia in tutto il Paese: manifestazioni nelle piazze, disperse ovviamente dalla polizia con il solito eccessivo uso della forza.
Bobi Wine, un ex cantante raggae molto popolare in Uganda, è stato eletto due anni fa. I giovani lo chiamano “il presidente dei ghetto”. Per molti incarna le frustrazioni, le speranze dei giovani, dei poveri, degli emarginati.
Kyagulanyi è un acerrimo oppositore del settantaquattrenne presidente Yoweri Museveni, al potere dal 1986, pronto a candidarsi per un sesto mandato alle prossime elezioni previste per il 2021. La Corte suprema ugandese ha convalidato proprio pochi giorni fa l’abolizione del limite di età del candidato alla presidenza del Paese. La legge era già stata approvata dal parlamento alla fine del 2017.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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