Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
Milano, 8 aprile 2019
E grande giornata per l’Etiopia a Roma. Milano o Roma e l’Africa che trionfa (sarà felice Salvini?).
Come ha scritto l’Ansa è stato un Derby Roma-Milano. “Se la Capitale ha vinto la maratona dell’affluenza con 7080 runners italiani e 2920 stranieri provenienti da 88 Paesi (a Milano erano 7763), la capitale lombarda ha segnato due record”.
In realtà si può parlare di “miracoli”, di eventi straordinari lungo i e non solo per il 15° successo di un keniano, fra gli uomini; o perché i primi quattro classificati vengono tutti da Nairobi; o perché, fra le donne, ha dominato una keniana per la seconda volta consecutiva.
Il fatto è che una “Milan Marathon” (ma la denominazione completa è “Generali Milano Marathon 19”) così non si era mai vista né sotto la Madonnina né in tutto lo Stivale. E se Milano esulta perché la sua Maratona è stata inserita dopo 18 anni nel nuovissimo circuito internazionale dal titolo chilometrico e mozzafiato come la gara AbbotWorld Marathon Majors Wanda Age Group World Ranking, ancor di più gioisce il mondo atletico del Paese dal tricolore nero-rosso-verde con i due leoni.
Il vincitore, Titus Ekiru, 27 anni, ha percorso, anzi corso i 42 km e 195 metri in 2h 04’46”, il quarto tempo, fino a ieri, nelle liste mondiali del 2019. La prestazione precedente sul suolo italico era di 2h 07’13
E le donne non sono state da meno con Vivian Jerono Kiplagat, 28 anni che in 2h 22’25” ha segnato il miglior crono mai ottenuto in Italia e che abbassa il 2h22’52” ottenuto pochi minuti prima dall’etiope Alemu Megertu, 22 anni, a Roma, davanti a due sue conterranee.
Eh si perché, sempre sotto la pioggia, si è disputata ieri anche la 25a edizione della Maratona di Roma. In campo maschile l’ha spuntata l’etiope Tebalo Zawude Heyi (2h8’37”) davanti a due suoi compatrioti, Testa Wokneth e Yihunilign Adane (2h9’53”).
Tiene però banco Milano, dove splendono le due stelle del Kenya.
E’ vero che gli organizzatori per rendere più fast la gara avevano eliminato anche i due cavalcavia (le uniche salite di una città piatta) che potevano rallentare il ritmo. Ma una competizione così, corsa sotto un cielo plumbeo e piovigginoso, effettivamente ha donato situazioni insolite: il primo dei non keniani , l’etiope Geza Senebeta Tadesse, si è dovuto accontentare del quinto posto; il secondo, Evans Chebet Chiplagat Barkowet, 31 anni, (che vanta un personale di 2 ore e 5’ E un primo posto a Istanbul e un terzo posto a Boston) è arrivato con 2’36” di ritardo e il terzo, Edwin Koech Kipnegetich, ormai 35enne, (vincitore e primatista nel 2017 ) con 3’e 38” di distacco..
L’altra felice sorpresa della giornata meneghina è che i due trionfatori sono gli stessi che arrivarono primi il 9 dicembre scorso a Honolulu. Un’accoppiata vincente in Italia e nel Pacifico. Incredibile.
Se torniamo alle donne, Vivian Kiplagat Jerono, in una specie di cavalcata solitaria, ha addirittura distanziato di 10’07” la seconda classificata, la connazionale Joan Kigen Jepchirchir e la terza, l’etiope Ayelu Hordofa Abeba è giunta quando la prima –scherziamo – aveva già fatto la doccia: 15 minuti e 25” dopo! Titus è uscito dal gruppo, composto da atleti tutti africani, al 30°km e si è involato solitario al traguardo , che ha tagliato quasi saltellando, e migliorando il tempo di 2h07’43” realizzato a Siviglia il 19 febbraio 2017. L’anno scorso, invece, a Città del Messico , il 27 agosto, era stato più lento, percorrendo la distanza olimpionica in 2h10’38”, ma intascando oltre un milione e 100 mila pesos, metà per il successo e metà per aver battuto il record della competizione (quasi 50 mila euro). Ieri a Milano si è dovuto “accontentare” di 12 mila euro, tra premio per il I posto e due bonus. (A Roma hanno pagato il doppio).
Ekiru si è ripetuto, sempre nel 2018, a Honolulu fermando i cronometri a 2 ore e 09 e guadagnando 25 mila dollari (uguale cifra per la connazionale Vivian). Insomma questo giovanotto alto, smilzo, filiforme, non è proprio uno sconosciuto nella massacrante distanza dei 42 km se si considera che questa era la terza maratona in sette mesi. Altre sfide lo attendono: Boston il 15 aprile, Londra il 28.
Costantino Muscau
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