Bujumbura, 27 marzo 2019
Tre liceali minorenni, che una decina di giorni fa sono state sbattute in galera nel Burundi, con l’accusa di oltraggio al capo di Stato, Pierre Nkurunziza, saranno presto liberate. Lo ha annunciato il ministro per la Giustizia, Aimée Laurentine Kanyana, ma ha specificato che le inchieste procederanno. Ha inoltre chiesto ai genitori maggiore severità nell’educazione: “I giovani devono rispettare le istituzioni. L’età della responsabilità si raggiunge al compimento del quindicesimo anno e la prossima volta la giustizia non perdonerà fatti del genere”. Le giovani hanno rischiato una pena detentiva di cinque anni e un’ammenda di duecentocinquanta euro.
Le tre studentesse sono state arrestate il 12 marzo scorso insieme a altri quattro compagni di scuola dietro segnalazione del presidede dell’istituto che si trova nella provincia di Kirundo, nel nord-est del Paese. I giovanissimi avrebbero pasticciato la foto del presidente nei loro libri di testo. Ecco il grave reato commesso e a dirla tutta, chi di noi non lo ha fatto ai tempi della scuola? Difatti un insegnante burundese ha commentato così il fatto: “Chissà da quanti anni i libri di testo in dotazione alla scuola non sono stati controllati dai responsabili, malgrado ciò il preside ha segnalato gli alunni alle autorità”.
Il procuratore ha immediatamente interrogato i sette studenti e quattro, tra loro un ragazzino di soli tredici anni, sono stati scagionati dalle accuse. Mentre una corte regionale di Kirundo ha deciso di procedere contro tre ragazze, di quindici, sedici e diciasette anni, anzi, per la “gravità” – loro dire – del reato il loro fascicolo è stato trasmesso al procuratore generale della Repubblica.
Molte associazioni per la difesa dei diritti umani e dell’infanzia si sono immediatamente mobilitati per il rilascio delle giovani anche sui social network con l’hastag #freeourgirls.
Il direttore di Human Rights Watch per l’Africa centrale, Lewis Mudge, aveva fatto sapere che il padre di una delle studentesse gli aveva confidato che la figlia rifiutava il cibo e non voleva mangiare, perché troppo spaventata delle accuse. E Mudge ha sottolineato: “Le autorità dovrebbero occuparsi dei reali crimini che vengono commessi giornalmente nel Burundi, è triste che vengano perseguiti dei ragazzini per quattro innocui scarabocchi”.
Nel 2016 agenti dei servizi burundesi avevano arrestato otto liceali con l’accusa di aver insultato il presidente. I giovani avevano scritto sulla foto di un libro di testo: “Fuori” e/o “Nessun terzo mandato”. Lo stesso anno erano stati espulsi centinaia di alunni dalle loro scuole per aver alterato foto Nkurunziza.
Africa ExPress
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