Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 12 marzo 2019
E’ morta un’altra delle molte mogli di re Mswati III, l’unico monarca assoluto dell’Africa ancora al potere. Quante siano le sue consorti non si sa bene: c’è chi dice 27, chi di più.
Si chiamava Inkhosikati LaDube, aveva solo trentuno anni ed era la moglie numero dodici del sovrano. Secondo quanto è stato riportato dalla SABC (South African Broadcasting Corporation) sarebbe deceduta in una clinica in Sudafrica per un cancro della pelle. E’ entrata nella casa reale nel 2004 ed è madre di tre figli.
Prima di essere espulsa dal Paese, la giovane moglie è stata costretta a vivere come una reclusa a Eludzidzini, il palazzo reale, perchè nel 2010 è stata accusata di adulterio. Correva voce che avesse una love affair con Ndumiso Mamba, amico d’infanzia del re, che in quel periodo copriva l’incarico di ministro degli Affari Interni e Costituzionali. Il tradimento è stato scoperto mentre Mswati III si trovava in visita di Stato a Taiwan. Naturalmente non è stato reso pubblico dai giornali locali, in quanto soggetti a censura.
Mamba – come tutti i ministri, è stato scelto personalmente dal sovrano – ha dovuto lasciare la poltrona e la giovane moglie per oltre un anno non ha potuto lasciare il palazzo, tanto meno ricevere visite e avere contatti con i propri familiari.
In seguito LaDube è stata espulsa dal palazzo reale e confinata in Sudafrica, dove si trovavano già altre due mogli del re, LaMagwaza e LaHwala. LaMagwaza è stata accusata di aver avuto un’appassionata relazione sessuale con un toy boy sudafricano. Ora si mormora sia sposata con un magnate sudafricano dal quale avrebbe avuto anche un figlio.
Chi di noi donne non ha mai desiderato di essere una principessa? Nello Swaziland questo sogno può diventare realtà. Mswati III, monarca assoluto del piccolo regno dell’Africa australe sceglie una nuova moglie tra le giovani vergini che ogni anno si esibiscono, spesso in topless, davanti alla famiglia reale, durante il “Reed dance festival”.
Ma la vita delle principesse nel piccolo regno non sembra essere molto felice. Meno di un anno fa, una di loro, Senteni Masango, ottava moglie di Mswati III, afflitta da una grave forma di depressione, si è tolta la vita con un eccesso di barbiturici.
Il re è nato nel 1968 a Manzini – la città più importante della piccola nazione (la capitale è Mbabane), situata tra il Mozambico e il Sudafrica – con il nome di Makhosetive. Il padre morì quando il giovane aveva solo quattordici anni. Benchè il vecchio monarca avesse avuto centoventiquattro mogli, solo sua madre è stata nominata regina. Fino alla sua maggiore età gli affari di Stato sono stati appunto affidati a lei, Ntombi Tfawla, mentre il futuro re terminava gli studi all’International College a Sherborne in Gran Bretagna. E’ stato incoronato nel 1986 all’età di diciotto anni.
In quanto monarca assoluto, governa solamente con decreti legge e non di rado viene criticato per il suo stile di vita sfarzoso, pur sapendo che gran parte della popolazione vive in miseria. Lo Swaziland conta solamente un milione e duecentocinquantamila abitanti. Il reddito annuo pro capite supera di poco i tremila dollari. Un Paese povero, che vanta il triste primato di avere la più alta incidenza di infezione HIV al mondo. L’aspettativa di vita è inferiore ai quarantanove anni.
Cornelia I. Toelgyes
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