Franco Nofori
Torino, 1° marzo 2019
Nairobi come Chicago, con tanto d’inseguimento e lancio di granata contro i tutori dell’ordine, per fortuna senza conseguenze per loro. Cinque malviventi sono stati arrestati e sbattuti in cella. L’evento si è verificato nella serata di lunedì scorso sulla trafficata Thika road, quando un’auto della polizia che pattugliava la zona, si è insospettiva al passaggio di nove motocicli che, ad alta velocità, guizzavano tra le auto in coda, diretti fuori dalla città. Gli agenti sono partiti all’inseguimento tallonandoli per quanto le condizioni del traffico potevano consentire.
Alcuni dei malviventi, nel tentativo di sottrarsi alla cattura con manovre azzardate, hanno perso il controllo dei motocicli e sono finiti a terra, ma ciò nonostante, hanno tentato un’ultima chance, lanciando contro gli agenti una granata che è esplosa ma non ha provocato danni agli inseguitori. Cinque banditi infine sono stati bloccali nei pressi del Drive-In cinema altri quattro sono riusciti a fare perdere le proprie tracce scomparendo a piedi nel popoloso slum di Mathare.
Per muoversi agevolmente nell’ultra congestionato traffico della capitale, molti malviventi ricorrono ora alle moto che sono più maneggevoli e consentono di allontanarsi rapidamente dal luogo del crimine. La polizia di Muthaiga, dove i cinque sono stati messi in cella in sicurezza, ha raccontato che si tratta di bande conosciute e temute per la spietata crudeltà, che non li fa esitare a uccidere per concludere le loro rapine. Il loro armamento, secondo la polizia, farebbe anche sospettare che si tratti di nuova criminalità che agisce di concerto e con il supporto dei terroristi somali di Al-Shebab.
Tuttavia, l’identità accertata dei cinque malviventi arrestati, rende questa ipotesi – almeno nel fatto specifico – alquanto improbabile poiché nessuno tra loro pare essere di religione islamica. Si tratta di elementi giovanissimi: Kevin Opiyo Onyango, 24 anni; Marcicus Idhiambo, 30 anni; Moses Okiri Nyarianga, 21 anni; Collins Juma Oduor, 19 anni e Samwel Wanyoike Njeri, 19 anni. La crescita della criminalità, in Kenya, supportata o no, dal terrorismo, è comunque verticale e crea un giustificato allarme perché coinvolge sempre di più persone molto giovani che disertano gli studi e si dedicano al crimine, sfidando il pericoli di essere arrestati, se non uccisi, pur di realizzare guadagni rapidi e consistenti.
Franco Nofori
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