AFRICA

Pietismo, corruzione e natalità smisurata: ecco i grandi mali dell’Africa

Speciale Per Africa Express
Franco Nofori
Torino, 22 febbraio 2018

Sarà causa dello sconsiderato pietismo, sarà causa dell’ignavia occidentale verso le corrotte leadership che la dissanguano, ma sta di fatto che in Africa, il concetto di responsabilità si fa sempre più fievole, sostituito dalla convinzione che il mondo debba provvedere ai suoi bisogni. A prescindere dal fatto che questo sia o no praticabile, il vero problema è che proprio in questa attesa s’insediano i germi dell’arretratezza e dell’incapacità di auto-costruire la propria emancipazione.

Cristine Mariam Scandroglio (seconda da sinistra) al convegno “Universo Donna” di Milano

Vi sono non poche voci autorevoli che mettono in guardia contro la continua opera di assistenza internazionale, che vede, per contro, la povertà africana crescere in modo inarrestabile. Tra queste, quella degli scrittori Wilbur Smith e Frederick Forsyth, che l’Africa la conoscono bene, ma anche quella dell’economista di origine zambiana, Dambisa Moyo, autrice del libro “La Carità che uccide” e della giovane italiana Cristine Mariam Scandroglio, originaria della Costa d’Avorio, che dirige l’area provinciale dell’UGL (Ufficio Confederale Politiche Migratorie). Il sindaco di Napoli, De Magistris, ha rifiutato di riceverla, perché, in luogo di favorire l’accoglienza indiscriminata che lui propugna, lei sostiene la necessità di coinvolgere e responsabilizzare con più fermezza i governi africani che sono oggi i principali colpevoli della permanente arretratezza dei propri Paesi.

In tema di responsabilità, non si può neppure sottacere, l’enorme tasso di crescita demografica che affligge l’Africa dove sono messi al mondo milioni di bambini, pur in assenza dei mezzi necessari per accudirli e fornire loro la necessaria scolarizzazione. Il giornalista Paolo Barnard definisce questa incontrollata proliferazione “Una macchina di disperazione e di morte di proporzioni infernali”. Nella sua disanima del fenomeno, afferma anche che “Nel suo periodo di fertilità, una donna africana mette al mondo una media di sette figli”. Questo, stando ai dati ONU, significa che “fra trent’anni, più di un miliardo di umani si aggiungeranno alla già stipata terra d’Africa”.

Il giornalista Paolo Barnard

La soluzione che Barnard propone è un’intensificazione dei sistemi contraccettivi e un cambio di rotta della Chiesa cattolica che dovrebbe rimuovere il veto di farne uso. A sostegno di questa tesi, Barnard cita le parole del grande matematico-filosofo-umanista, Bertand Russel: “E’ assolutamente giusto che Africa e Asia ottengano eguaglianza nella ricchezza con l’Occidente. Ma se si vuole evitare che l’Africa e l’Asia travolgano il mondo con immense popolazioni in estrema povertà, esse dovranno però imparare a mantenere popolazioni numericamente stabili. E se non impareranno a controllare questo, allora inevitabilmente perderanno la loro rivendicazione di eguaglianza economica”.

Il filosofo e matematico britannico Bertrand Russell (1872-1970)

Paolo Barnard e Bertrand Russell – pur se in epoche lontane tra loro – sostengono tesi certamente condivisibili, ma ai nostri tempi, quando il mondo evoluto ha adottato severe norme che impongono ai genitori di fornire totale assistenza alle proprie progenie, appare assurdo che proprio l’Africa, che subisce i maggiori effetti della sovrappopolazione, non decida di fare altrettanto.

Oltre ai contraccettivi sarebbe necessario introdurre leggi rigorose che responsabilizzino i padri. Le ragazze madri, in Africa, sono un vero esercito e spesso lo stuolo di figli che mettono al mondo, sono di padri diversi, se non spesso sconosciuti alle stesse gestanti. Oggi c’è il test del DNA, basta usarlo per individuare i maschietti che si dileguano non appena la donna, che si e loro concessa, resta incinta. E’ facile trovarli, basta volerlo fare per imporgli di provvedere a quei figli che hanno contribuito a mettere al mondo o, in caso contrario, si mandino in galera affinché la smettano di mettere incinte ragazze spesso ignoranti e irresponsabili. Una donna può mettere al mondo un figlio l’anno, ma un uomo può diventare padre anche una volta al giorno.

La prova che la natalità in Africa è esplosa a seguito del contatto con la civiltà europea, è rivelata nei rapporti delle autorità coloniali britanniche. In Kenya, secondo tali rapporti, una donna, nell’intero periodo di fertilità, dava alla luce una media di sette figli. Il dieci per cento di questi, erano subito dati in pasto alle iene, perché nascevano con parto podalico o presentavano malformazioni o segni ritenuti di cattivo auspicio; un altro dieci per cento, moriva prima di raggiungere i cinque anni per malattie e infezioni; un altro dieci per cento, ancora, restava vittima degli animali feroci e infine, circa il venti per cento, era ucciso nei conflitti fra tribù rivali, già nell’età dell’adolescenza. Si tratta di dati approssimativi, ma abbastanza attendibili.

Le uccisioni alla nascita, previste dalle ferree tradizioni tribali, portarono a una massiccia esecuzione delle nutrici, alle quali le leggi britanniche, imputavano il reato d’omicidio e nel tempo, questa pratica, fu gradualmente abbandonata, ma per quanto il sostenerlo possa apparire cinico, la situazione, presente in Africa prima dell’occupazione coloniale, unita alla molto bassa aspettativa di vita, faceva si che la popolazione del Paese si mantenesse a un livello pressoché uguale: tanti ne nascevano, tanti ne morivano. Oggi, non è certamente proponibile il ripristino di quelle abitudini primitive e crudeli, ma il muoversi verso la civiltà e l’emancipazione, significa anche attribuire a ciascun membro della comunità cui appartiene, le responsabilità che gli competono, nel rispetto dei doveri e dei diritti di tutti i suoi membri.

Franco Nofori
franco.kronos1@gmail.com
@FrancoKronos1

Dal Nostro Archivio:

Redazione Africa ExPress

Recent Posts

Brogli documentati in Mozambico ma non importa: il Frelimo ha vinto le elezioni e Maputo insorge

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 26 dicembre 2024 Il candidato vincitore delle elezioni presidenziali…

5 ore ago

In viaggio da Milano a Nairobi con una rotta a zigzag tra guerre e cannonate

Dal Nostro Inviato Speciale Massimo A. Alberizzi Nairobi, 25 dicembre 2024 Viaggiare dall’Europa all'Africa è…

15 ore ago

Il drammatico Natale tra le macerie dei cristiani di Gaza

Dalla Nostra Inviata Speciale Federica Iezzi Gaza City, 24 dicembre 2024 "Temo che l'ultimo capitolo…

2 giorni ago

Distribuzione del cibo in Nigeria: nella calca morte schiacciate oltre 30 persone

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes Dicembre 2024 Sabato sono morte oltre 30 persone…

3 giorni ago

Un algometro per misurare il dolore del mondo

dal Centro per la Riforma dello Stato Giuseppe "Ino" Cassini* 22 dicembre 2024 Le due…

4 giorni ago

La pace può attendere: bloccati colloqui tra Congo-K e Ruanda

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 21 dicembre 2024 Niente pace – almeno per…

5 giorni ago