Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 7 febbraio 2019
Nella capitale, Windhoek, il trentacinque per cento dei 400mila abitanti vivono in baracche fatiscenti in condizioni igieniche disastrose senza acqua potabile e servizi igienici.
A causa di questa situazione, nell’ex colonia tedesca – poi protettorato britannico amministrato dal Sudafrica fino all’indipendenza nel 1990 – il presidente Hage Geingob ha dichiarato la crisi umanitaria.
Lo aveva annunciato nel discorso di fine anno e qualche settimana fa ha confermato la sua decisione. Il Capo dello Stato ha voluto specificare che la sua dichiarazione non è uno stratagemma elettorale anche se sembra difficile credergli visto che entro la fine del 2019 ci saranno nuove elezioni.
Tra le baracche di lamiera dei poveri della capitale si trovano “latrine volanti” dentro sacchetti di plastica (volanti perché le borse piene di escrementi umani vengono “lanciate al volo” in strada), fosse adibite a cessi non autorizzati nei cortili, docce improvvisate con acque reflue che scorrono liberamente e diventano canali di scolo a cielo aperto.
Per il popolo dei 140mila poveri della capitale che vivono negli “insediamenti informali” – così vengono chiamate le baracche di lamiera – la condizione abitativa è piuttosto tragica.
“La situazione negli ‘insediamenti informali’ per il governo è un disastro umano che costituisce una crisi umanitaria nazionale – ha detto Geingob all’incontro con il sindaco di Windhoek, Muesee Kazapua -. Abbiamo preso alcune risoluzioni importanti che dovrebbero essere implementate. Dovremmo affrontare il problema per liberarci di questi insediamenti”.
Il sindaco della capitale ha risposto che, davanti alla crisi umanitaria della quale ha parlato il Capo dello Stato è consigliabile sviluppare una strategia o una politica di urbanizzazione nazionale. Come dire che non è possibile risolvere il problema prima delle elezioni.
Ma il vero grattacapo è un altro: Geingob è a conoscenza del fatto che molte delle baracche sono di proprietà di persone ricche, inclusi i politici, e sono state affittate per speculare sui poveracci.
Sandro Pintus
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Crediti foto:
– Mappa della Namibia
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– Hage Geingob
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