Franco Nofori
Torino, 27 gennaio 2019
Difficile non ritenerlo un atto terroristico di matrice islamica. Notizie contrastanti si sono avvicendate a partire dalla scorsa notte sull’esplosione verificatasi nella centralissima Tom Mboia street, nei pressi del cinema Odeon a Nairobi. L’ultima versione fornita dalla polizia, riferisce che un uomo dai tratti somali ha reclutato Joseph Okinyi che stazionava davanti a un ristorante fornendo ai passanti, servizi di trasporto con un carrello a mano. L’uomo consegnava a Okinyi un pacco di cartone affinché lo trasportasse dalla Latema road al Kenya Cinema. Appena consegnato il pacco, il cliente, chiedeva al trasportatore di attenderlo un attimo mentre lui andava a recuperare il proprio documento d’identità che aveva dimenticato nel ristorante e si era appena allontanato, quando il pacco esplodeva ferendo – per fortuna non in modo serio – Okinyi e un vicino venditore di giornali.
L’esplosione, già rivendicata da al Shebab, è avvenuta in un’area cittadina densamente popolata, dove vi sono fermate di autobus e molte bancarelle locali. Fortunatamente l’esplosivo non era evidentemente stato preparato da mani esperte e la sua potenza si è rivelata limitata, diversamente avrebbe potuto provocare molte più vittime. Il comandante regionale di polizia, Philip Ndolo, ha esortato i cittadini a essere cauti nell’interagire con sconosciuti e a riferire immediatamente alle forze di sicurezza ogni situazione sospetta.
Solo il giorno prima, l’ambasciata americana di Nairobi aveva messo in guardia le autorità del Kenya sulla possibilità di attentati. Dopo questo ultimo episodio, a matrice terroristica, la tensione in città e in tutto il Paese è salita alle stelle, essendo recentissimo l’attacco all’Hotel DusitD2 di Westland, rivendicato da Al-Shebab, che ha causato la morte di un ancora controverso numero di persone, tra cui cinque presunti terroristi che ne sono stati gli esecutori.
Franco Nofori
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