Etiope e keniana trionfano a Dubai alla più ricca maratona del mondo

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Getaneh Tamire Molla (Etiopia) e Ruth Chepngetich (Kenya)

Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
Milano, 26 gennaio 2019

Il sole è sorto ancora, a Dubai, sull’impero dei maratoneti etiopi.

A voler essere pignoli, mancava ancora un’oretta alla levata “ufficiale” del sole, ieri, venerdì 25 gennaio, quando Getaneh Tamire Molla ha tagliato vittorioso il traguardo sul lungomare del ricco emirato e ha, facendosi il segno della croce, coronato un doppio sogno: conquistare la prima maratona della sua vita e migliorare il primato della gara.

Tutto, o quasi, come previsto alla 20° edizione della Standard Chartered Dubai Marathon, i 42,195 km più partecipati del Medio Oriente: spettacolare, veloce, dominata dai soliti. Con due sorprese: fra gli uomini ha ottenuto il successo, per il 12° anno consecutivo, un etiope sì, ma uno che non era nel novero dei favoriti, un vero outsider; fra le donne, invece, la prima è stata una giovane ma esperta keniana, Ruth Chepngetich, che ha interrotto 12 anni di strapotere etiopico. “Ha superato un’orda di atlete etiopi”  ha esultato il sito Allafrica!

La gara era partita ieri alle 6 locali, nel buio pesto, si è sviluppata sui 15-18 gradi e su ritmi elevati e si è conclusa con alle spalle la splendente “vela2”ovvero il Burj Al Arab, icona di Dubai e con il nuovo record di Getaneh Tamire Molla, 25 anni compiuti il 10 gennaio.

Getaneh Tamire Molla (Etiopia) e Ruth Chepngetich (Kenya)

La sua velocità, la migliore di sempre a Dubai, la sesta al mondo di sempre, gli ha consentito di abbattere il primato della corsa stabilito l’anno scorso dal connazionale Mosinet Geremew (2h04’00”).

Il podio abissino è stato completato da due suoi connazionali: Herpassa Kitesa Negasa, (2h03’40”),  l’unico a opporgli un po’ di resistenza e da Negewo Assefa Mengistu (2h04’24”)

Deludenti i due favoriti, Lemi Berhanu e Guya Adola, ritiratisi dopo il 21° e 27° km.

Il giovane Molla, maglietta nera, scarpette rosse, collanina d’oro, modesto all’apparenza, non spiccica una parola di inglese, ma è sicuro di stesso e ingiustamente poco famoso. Intervistato all’arrivo dalla tv degli organizzatori  è stato laconico:”Mi sentivo bene, sono contento, ma non pensavo di fare questo record”.

Nel mondo delle medie e lunghe distanze non è l’ultimo arrivato. Ha conquistato, fra l’altro, la medaglia d’oro agli African Games, a Brazzaville, sui 5 mila metri nel 2015; è giunto secondo, sulla stessa distanza, ai campionati africani di Asaba in Nigeria nel 2018, sulla stessa distanza, ha vinto due mezze maratone, una in Francia (2017) e una (nel 2018) poco nota a Riyadh, in Arabia Saudita, che però gli fruttò una cifra enorme: duecentosessantaseimila dollari. Ancora veniva definito “uno sconosciuto”.

Stavolta si è dovuto accontentare di centomila dollari, invece dei duecentomila mila del passato, perché la Dubai Marathon, pur restando la più ricca con quella di Boston, ha dimezzato il budget. Al secondo classificato sono stati dati quarantamila dollari (invece che ottanta), al terzo ventimila mila, e al decimo duemilacinquecento.

Passando al campo femminile, anche qui il record è stato frantumato. Ruth Chepngetich, ventiquattro anni, (centomilamila dollari pure a lei) con il suo terzo tempo migliore di sempre nel mondo della maratona (2 ore, 17 minuti e 08 secondi) ha anticipato la favorita Workenesh Degefa Debele (2h17’41”), vincitrice al debutto nel 2017, e Workenesh Edesa ((2h21’05”).

Ruth appena l’11 novembre scorso si era imposta nella quarantesima edizione della Istanbul Marathon in 2h18:35, realizzando il record della corsa e il settimo miglior tempo della storia, divenendo la 10a atleta di sempre a scendere sotto le 2h19’.

Ruth è legata all’Italia: corre nella “scuderia” Rosa Associati del dottor  Federico Rosa e del figlio Gabriele, “che gestisce oltre 200 atleti di livello mondiale”, si legge sul loro sito.

Ruth è anche di casa a Milano: sotto la Madonnina nel 2017 ha vinto Stramilano in 1h 07:42.

Intanto la stagione delle “lunghe distanze” è partita con il botto. I commentatori hanno, infatti, parlato di risultati stellari, stratosferici a Dubai. Il prossimo appuntamento è Tokio, tredicesima maratona, dove si rinnoverà la sfida perpetua tra Etiopia e Kenya.

Costantino Muscau
muskost@gmail.com