Speciale per Africa ExPress
Massimo A. Alberizzi
15 gennaio 2018
Un gruppo di terroristi islamici al Shebab hanno colpito senza alcuna pietà a Nairobi nel primo pomeriggio. Un kamikaze a bordo di un autobomba si è fatto saltare in un complesso edilizio, che ospita uno dei ristoranti più alla moda di Nairobi, il tailandese Secret Garden, e il lussuoso albergo Dusit D2, nel quartiere di Westland.
Il bilancio di morti e feriti non è chiaro perché i terroristi sono ancora asserragliati nel palazzo che hanno occupato, circondato dalle truppe speciali, e sembra che abbiano nelle mani alcuni ostaggi. Continuano poi a sparare nel cortile dalla terrazza da cui domina tutto il complesso. In due ospedali di Nairobi, l’MP Sha e l’Aga Khan, sono arrivate parecchie ambulanze. Tra persone sicuramente sono state uccise ma il conto dei morti potrebbe salire notevolmente. si parla di decine di morti.
L’attacco è cominciato alle 15,50 (le 13,50 in Italia) quando un commando di uomini armati è penetrato nel complesso situato al numero 14 di Riverside Drive. Secondo le informazioni raccolte sul posto dagli stringer di Africa ExPress, 4 uomini armati hanno parcheggiato la loro auto nel recinto del compresso alberghiero.
Sono poi rimasti fermi in auto per oltre mezz’ora. Hanno poi acceso il motore e diretto la loro auto ancora più in profondità nel cortile del complesso.
A quel punto è c’è stata la prima esplosione, davanti al ristorante Secret Garden. Non è ancora ben chiaro ma sembra che uno dei 4 si sia fatto esplodere. Nello stesso tempo uno dei terroristi ha aperto la sbarra che limita l’accesso al cortile è così altre auto sono riuscite a entrare nel complesso parcheggio. E c’è stata una seconda esplosione.
I terroristi, quindi, sono entrati nella lobby dell’hotel Dusit D2 sparando all’impazzata. Gli ospiti dell’albergo che si trovavano alla reception sono caduti in terra come soldatini mentre i miliziani entravano nei corridoi e nelle stanze. La gente terrorizzata ha cominciato a fuggire.
Il complesso residenziale ospita anche parecchi uffici e alcuni appartamenti. E stato un fuggi fuggi generale.
A differenza di quanto accaduto durante l’attacco al centro commerciale Westgate, il 21 settembre 2013, quando la polizia arrivò dopo un paio d’ore, questa volta gli agenti sono giunti sul posto in venti minuti. Alle 4 erano già sul posto. E ha cominciato a trarre in salvo i feriti e cercato di mettere al sicuro quello che si erano rifugiati in uffici e in stanze isolate.
In una delle palazzine del complesso residenziale il piano terreno è occupato da una banca, così quando è cominciata la sparatoria molti degli impiegati negli uffici e negli appartamenti del complesso credevano si trattasse di una rapina.
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
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