Africa ExPress
Antananarivo, 10 gennaio 2019
La Corte costituzionale del Madagascar ha confermato la vittoria di Andry Rajoelina. Nel ballottaggio, che si era svolto il 19 dicembre scorso, Rajoelina aveva raccolto il 55,66 per cento dei consensi, mentre il suo avversario, Marc Ravalomanana, si era fermato al 44,34 per cento.
Ravalomanana aveva fatto ricorso alla più alta Corte dello Stato insulare per brogli elettorali. Ora ha dovuto incassare l’amara sconfitta. Entrambi – Ravalomanana e Rajoelina – sono ex presidenti del Madagascar.
Questi ultimi giorni sono stati segnati da manifestazioni non autorizzate nelle piazze e nelle strade. Centinaia di cittadini, sostenitori del candidato perdente, hanno contestato il risultato del voto.
Marc Ravalomanana, al potere dal 2002 fino al 2009, aveva dovuto rassegnare le dimissioni dopo un’ondata di proteste, fomentata proprio da Rajoelina, classe 1974, ex disc jockey e sindaco di Antananarivo, capitale della ex colonia francese.
In seguito era stato insediato a capo di una presidenza di transizione dall’esercito, poltrona che ha lasciato nel gennaio 2014 (il ballottaggio delle elezioni del 2013 si erano svolte il 20 dicembre). Entrambi non hanno potuto partecipare alle elezioni del 2013 in base a un accordo per uscire dalla crisi, sottoscritto anche dalla comunità internazionale.
Il novanta per cento dei malgasci vive al di sotto della soglia della povertà (calcolata su una base di 1,90 dollari al giorno) e il Madagascar è il Paese che, dopo la Corea del Nord, ha accesso al minor contributo internazionale con soli 24 dollari all’anno per abitante.
Africa ExPress
@africexp