Anna Maria Di Luca
Napoli, 18 novembre 2018
Ndileka ha trascorso in Campania quattro giorni incontrando gli studenti delle scuole superiori, i rifugiati nel Centro Fernandez di Castel Volturno ed ha voluto rendere omaggio a Miriam Makeba portando un mazzo di rose al mausoleo che ricorda l’artista sudafricana sulla strada che porta a Castel Volturno dove dieci anni fa Makeba morì.
Ndileka Mandela arriva alla stazione centrale di Napoli, la sua prima volta in Campania per ritirare il Premio Ethnos assegnatole da Gigi Di Luca direttore artistico del Festival Ethnos. E’ la prima nipote di Madiba, figlia di Thembekile Mandela che morì nel 1969 in un incidente stradale a soli 24 anni. Sono lì a attenderla e mi aspetto una persona completamente diversa da quella che mi ritrovo davanti. Combattiva ed umile al contempo, ma soprattutto è il ritratto spiccicato di suo nonno.
Cosa resta in Sudafrica Della lezione di Nelson Mandela?
“La speranza, la tolleranza ed rispetto per l’umanità”.
Lui faceva dell’onestà uno dei suoi punti di orgoglio e di forza. Non le sembra che questa sua politica sia stata tradita, soprattutto da Jacob Zuma che – dopo Thabo Mbeki – ha conquistato la presidenza?
“I fondatori dell’ ANC hanno basato il partito su principi di etica, rispetto e integrità. Non hanno imposto sui propri leader come governare. Ogni leader ha la libera scelta di fare come vuole, ricordandosi però che deve rendere conto al suo popolo. Poi sarà la storia a giudicarlo”.
Ancora c’è molta differenza tra ricchi e poveri. Difficile la ridistribuzione della ricchezza. Cosa si potrebbe fare?
Io credo che Cyril Ramaphosa (presidente del Sudafrica,ndr) stia facendo il possibile, condivido il suo sforzo nell’affrontare lo squilibrio che nel passato si è venuto a creare”.
Il Sudafrica è il Paese più ricco del continente. È preso di mira dai migranti che arrivano dai paesi più poveri: Congo, Mozambico, Angola e soprattutto Zimbabwe. Voi attuate una politica di accoglienza o respingimento?
“La nostra è soprattutto una politica di accoglienza. Quando arrivano i migranti li assistiamo ed è previsto un iter da seguire per legalizzarli. Certamente esistono dei criteri per accoglierli e dei requisiti richiesti”.
Robert Mugabe – capo dello Zimbabwe cacciato a 92 anni dal potere nell’aprile scorso, era compagno di lotta di Mandela. Arrivato al potere si è trasformato da combattente per la libertà in feroce dittatore. Ha litigato anche con suo nonno per le sue scelte che hanno distrutto un Paese ricco come lo Zimbabwe. Perché Mugabe non ha seguito le orme di Madiba?
“A questa domanda l’unica persona che può rispondere è proprio il presidente Mugabe”.
Problema AIDS. Il governo fa molto. Ma potrebbe fare di più. Cosa?
“La lotta all’AIDS è stato un punto fondamentale nella politica governativa del Congresso Nazionale Africano ( ANC). Credo davvero che ciò che abbiamo fatto debba essere apprezzato. Comunque è necessario continuare ad educare la popolazione ad avere uno stile di vita salutare e ad attuare la prevenzione sessuale”.
Anna Maria Di Luca
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