AFRICA

Scienziato italiano scopre come eliminare la zanzara che trasmette la malaria

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 7 ottobre 2018

La zanzara anofele, l’essere vivente che causa più morti sul pianeta, potrebbe avere i giorni contati, grazie al lavoro di un’equipe di ricercatori dell’Imperial College di Londra, guidata dallo scienziato italiano Andrea Crisanti.

Il Plasmodium falciparum, il parassita che causa la malaria, visto al microscopio

La sperimentazione, pubblicata da Nature Biotechnology, si basa su una mutazione genetica che porta il micidiale e fastidioso insetto, vettore utilizzato dal Plasmodium falciparum per la trasmissione della malaria, alla sua definitiva estinzione e quindi alla decisa scomparsa della malattia.

È stato un lungo lavoro durato dieci anni composto da test eseguiti con successo in laboratorio sulla specie Anopheles Meigen. I ricercatori hanno utilizzato la tecnica Crispr, modificando un singolo gene del Dna degli esemplari maschi. Attraverso il metodo “gene drive” è stato possibile rendere sterili le femmine della specie, mantenendo però la fertilità maschile.

Questa mutazione del codice genetico ha azzerato la capacità riproduttiva delle femmine che, dopo 7-11 generazioni, non sono state più in grado di riprodursi. È una tecnica innovativa molto precisa che permette di correggere uno o più geni in qualsiasi cellula.

Zanzara Anofele, insetto che veicola il plasmodio della malaria (Courtesy Centers for Disease Control and Prevention)

“Abbiamo identificato il gene che ci permette di bloccare la capacità riproduttiva delle femmine – ha dichiarato Crisanti all’Agenzia Ansa – i maschi fertili lo trasmettono alla progenie e la popolazione collassa, come in una sorta di reazione a catena genetica”.

Dopo la prima lunga sperimentazione, il prossimo passo sarà testare il sistema su larga scala. Avverrà nel laboratorio del progetto “Target malaria” finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates, nel Polo di innovazione Genomica Genetica e Biotecnologia (GGB) di Terni di cui Crisanti è coordinatore per Italia e Regno Unito.

Secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel “World malaria report 2017” la malattia è presente ancora in 91 Paesi. Nonostante, dal 2010, l’incidenza della malaria sia calata del 18 per cento, nel 2016 sono stati stimati 216 milioni i casi di e 445 mila decessi a livello globale.

Mappa della malaria in Africa sub-sahariana. In rosso le aree maggiormente colpite (Courtesy Malaria Atlas Project)

Il continente maggiormente colpito è l’Africa sub-sahariana con 407 mila morti. La nazione africana con il numero più alto di decessi è la Nigeria (24 per cento dei casi) seguito dalla Repubblica Democratica del Congo (20 per cento) e dal Burkina Faso (11 per cento). Il 70 per cento dei morti, secondo la Fondazione Bill & Melinda Gates, sono bambini sotto i cinque anni.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Twitter: @sand_pin

Crediti immagini:
– Plasmodium falciparum
Di Photo Credit:Content Providers(s): CDC/Dr. Mae MelvinTranswiki approved by: w:en:User:Dmcdevit – This media comes from the Centers for Disease Control and Prevention‘s Public Health Image Library (PHIL), with identification number #2704.Note: Not all PHIL images are public domain; be sure to check copyright status and credit authors and content providers., Pubblico dominio, Collegamento

– Zanzara Anofele
Centers for Disease Control and Prevention
Licenza

– Mappa della malaria
Malaria Atlas Project

Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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