Africa ExPress
Abuja, 23 settembre 2018
I pirati sono entrati nuovamente in azione sulle coste nigeriane. Ieri i malviventi hanno sequestrato il mercantile “Glarus”, battente bandiera svizzera e hanno rapito dodici dei diciannove membri dell’equipaggio. Tra loro non ci sarebbe nessun cittadino svizzero, ha fatto sapere l’armatore, la Massoel Shipping (compagnia con sede a Ginevra).
Il natante, che trasportava grano, era in navigazione tra Lagos e Port Harcourt, snodo petrolifero nel Delta del Niger, a quarantacinque miglia nautiche a sud-ovest di “Bonny Island”. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i bucanieri avrebbero abbordato la nave salendo sulla Glarus con lunghe scale e reciso il filo spinato, guadagnando così l’accesso fino al ponte.
Il dipartimento federale per gli Affari Esteri (DFAE) ha confermato di essere stato informato dei fatti e l’Ufficio svizzero della navigazione marittima (USNM) con sede a Basilea è in costante contatto l’armatore. La polizia nigeriana ha fatto sapere di non essere al corrente della cattura della nave, ma indagini in tal senso sarebbero già state avviate.
Sequestri a scopo di estorsione sono diventati una piaga nel Golfo di Guinea. I pirati, molto attivi davanti alle coste del Togo, Benin e Nigeria, sono estremamente ben equipaggiati, armati fino ai denti e rinomati per la loro aggressività e brutalità.
Secondo la International Chamber of Commerce’s International Maritime Bureau (IMB), gli attacchi di pirati sono in forte aumento nelle acque antistanti la Nigeria. Nel Golfo di Guinea, dove è stata appunto abbordata la Glarus, si sono verificati ben ventinove assalti da parte di pirati nel primo quadrimestre del 2018.
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