Africa ExPress
Brazzaville, 15 settembre 2018
Le organizzazioni della società civile del Congo Brazzaville chiedono giustizia per la morte di tredici ragazzi deceduti in modo misterioso nel mese di luglio. La richiesta è stata avanzata al commissariato di Chacona, dove i giovani erano stati portati dopo il loro arresto.
Le ONG, capeggiate dall’Osservatorio congolese per i diritti umani (OCDH), in un rapporto dettagliato hanno criticato aspramente l’inchiesta che è stata aperta dopo la morte dei giovani. Trésor Nzila Kendet, direttore esecutivo dell’OCDH, ritiene che le indagini siano state condotte in modo farraginoso e sbrigativo e concluse in tempo record. La giustizia è stata “compiacente” nella valutazione giuridica dei fatti. Infine Kendet ha ricordato che il dramma che si è consumato nella stazione di polizia non è un semplice omicidio involontario, bensì un crimine. Finora sono finiti sotto inchiesta sei poliziotti, tra loro anche un maresciallo.
L’OCDH ha chiesto l’annullamento del processo fissato per il 24 ottobre prossimo e l’apertura di un’inchiesta seria ed indipendente che coinvolga anche i genitori dei ragazzi e le varie associazioni
Le ONG si sono costituite parte civile e hanno dato incarico a tre avvocati del foro di Brazzaville per seguire il caso. Kendet, durante la presentazione del rapporto ai media ha ricordato che le autorità non hanno effettuato le autopsie sui corpi dei ragazzi.
Alla fine di luglio la polizia aveva fermato ventisei giovani e giovanissimi dell’età compresa tra i quattordici e ventidue anni a Djiri, un quartiere popolare di Brazzaville, per disordini scoppiati tra gang di ragazzi, chiamati “bébés noirs” (bimbi neri), adolescenti, spesso disoccupati, che rendono insicure le città congolesi con le loro scorribande.
Le forze dell’ordine avevano affermato che molti di loro si trovavano in cattive condizioni di salute e trasportati al pronto soccorso. Testimoni oculari avevano invece dichiarato che i giovani sarebbero morti per asfissia, causata dalle pessime condizioni igieniche della prigione e solamente dodici sarebbero stati trasferiti all’ospedale militare di Brazzaville.
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