Camerun: attentati nelle province anglofone seminano il caos prima delle elezioni

0
763
Attacca ad una stazione di pullman a Bamenda, Camerun

Cornelia I. Toelgyes Rov 100Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 10 settembre 2018

Sabato notte la città di Bamenda, capoluogo della provincia anglofona nel nord-ovest del Camerun, è rimasta isolata dal resto del Paese per un attacco ai mezzi pubblici da parte di un folto gruppo di uomini armati. Accusati dell’attacco i separatisti, che questa volta si sono impossessati di un convoglio di pullman. Alcuni mezzi stati  distrutti, un autista è stato ucciso, e un certo numero di viaggiatori è stato preso in ostaggio.

L’assalto è accaduto ad Akum, che dista una ventina di chilometri da Bamenda. Secondo un testimone che per motivi di sicurezza ha chiesto di restare anonimo, sabato sera verso le 21.00 (ora locale) un gruppo di uomini armati, ha preso il controllo di una cinquantina di bus, che collegano la provincia del nord-ovest con il resto del Camerun. Ai quasi duemila passeggeri sono stati sequestrati i cellulari e i loro documenti di identità. Poi tutti sono stati costretti a sdraiarsi sulla strada, sotto una pioggia scrosciante. La circolazione lungo la tratta Bamenda-Yaoundé-Douala-Bafoussam è rimasta interrotta per quasi dodici ore.

Attacca ad una stazione di pullman a Bamenda, Camerun
Attacca ad una stazione di pullman a Bamenda, Camerun

In seguito alla nuova ondata di violenze, il governatore, Adolphe Lele Lafrique, ha decretato ancora una volta il coprifuoco. Dalle 18.00 fino alle 06.00 è tassativamente vietata la circolazione di persone e beni, compresa la chiusura notturna di tutte le attività commerciali. Una tale misura era già stata presa nel 2017.

Durante l’ultima settimana nella provincia anglofona si sono verificati ben quindici incidenti e il governatore attribuisce la reponsabilità ai separatisti, che vorrebbero impedire il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali del 7 ottobre. Gli indipendisti hanno postato sui diversi social network lunghi messaggi nei quali invitano la popolazione a non usare dal 16 settembre al 10 ottobre nelle due province anglofone i trasporti pubblici. In quel periodo minacciano attentati.

Paul Biya, presidente del Camerun
Paul Biya, presidente del Camerun

Sono nove i candidati in lizza per la poltrona più ambita del Paese; ovviamente l’anziano presidente, Paul Biya, al potere dal 1982, si è proposto per una sua rielezione.

Il Camerun ha dieci Regioni autonome, otto delle quali sono francofone. Solamente in due si parla l’inglese. All’inizio del ‘900 il Paese era una colonia tedesca. Dopo la prima guerra mondiale nel 1919, è stata divisa tra i francesi e gli inglesi, secondo il mandato della Lega delle Nazioni. La parte francese era molto più ampia e aveva come capitale Yaoundé, mentre quella inglese comprendeva la Nigeria e si estendeva fino al Lago Ciad, con capitale Lagos. Gli inglesi erano poco presenti in questa regione, perché la loro attenzione era concentrata sui territori dell’attuale Nigeria.

Con l’indipendenza, ottenuta nel 1961, le due sezioni inglesi e quelle francesi sono state riunite per formare un unico Stato, l’attuale Camerun, ma finora le parti hanno sempre mantenuto un alto grado di autonomia. Le proteste nelle regioni anglofone sono iniziate poco meno di due anni fa, quando gli insegnanti sono insorti contro l’introduzione della lingua francese nelle scuole.

Cornelia.I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

Dal Nostro Archivio:

Camerun: assalito il convoglio del ministro della Difesa, almeno sei morti

Violenze e repressione: il Camerun scivola lentamente verso la guerra civile