Africa ExPress
Johannesburg, 31 agosto 2018
E’ tornata la caccia allo straniero a Soweto, un’area urbana di Johannesburg. Finora sono state uccise tre persone, una ventina gli arrestati.
Molti commercianti sono stati accusati dai residenti del grande sobborgo sudafricano di vendere alimenti scaduti o addirittura avariati. Inoltre, un cittadino somalo, secondo una prima ricostruzione della polizia, avrebbe sparato contro due ragazzi, uno dei quali adolescente, che tentavano di introdursi nel suo negozio. Le forze dell’ordine ritengono che questo episodio sia stata la causa principale delle violenze xenofobe, che presto si sono propagate anche in altri quartieri della township.
La polizia ha usato proiettili di gomma e gas lacrimogeni per disperdere la folla. Molti negozi sono stati danneggiati, vetrine distrutte con sprange di ferro e martelli e i proprietari, sotto scorta di agenti della polizia, hanno preferito imballare la loro merce, caricarla su furgoni e chiudere, almeno temporaneamente la loro attività. I gestori delle attività commerciali presi di mira vengono per lo più da Etiopia, Somalia, Zimbabwe, Pakistan e Bangladesh.
Anche in passato si sono verificati incidenti del genere, una guerra tra poveri, dovuta alla crisi economica e l’alto tasso di disoccupazione che a fine luglio ha raggiunto il ventisette per cento. Ovviamente al colpa viene attribuita in gran parte ai migranti che giungono in questo Paese in cerca di lavoro.
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