Biram Dah Abeid
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 9 agosto 2018
Biram Dah Abeid, capo del movimento anti-schiavista IRA-Mauritanie, acronimo per Initiative pour la résurgence du mouvement abolitionniste, è stato arrestato all’alba del 7 agosto nella sua abitazione a Riyadh, una periferia a sud della capitale Nouakchott.
Il leader dell’organizzazione è stato portato in un commissariato senza alcun mandato d’arresto. Le forze dell’ordine hanno solamente accennato che si tratta di ordini ricevuti “dall’alto”. Mentre fonti giudiziarie hanno fatto sapere che causa del fermo sarebbe l’esposto di un giornalista, che afferma di essere stato minacciato da Biram. Accusa che è stata immediatamente respinta dal movimento.
L’esponente anti-schiavista che appartiene al gruppo etnico haratine, è il candidato capolista come deputato di SAWAB, un partito nazionalista baathista, con il quale il suo movimento si è alleato. IRA-Mauritanie non ha mai ottenuto il riconoscimento come formazione politica autonoma dal governo. In un comunicato IRA-Mauritanie ha reso noto che solo poche ore prima del suo arresto, Biram Dah Abeid avrebbe ricevuto la convalida per la sua candidatura dalla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI).
Oumar Yally, vicepresidente di SAWAB, ha precisto che, malgrado l’arresto dell’esponente haratine, il suo partito è più che mai determinato a portare avanti la coalizione con il movimento per le prossime elezioni regionali, locali e legislative che si terranno il 1° settembre 2018. L’inizio della campagna elettorale per questo appuntamento è prevista per il 16 agosto. Yally ha infine aggiunto: “Il nostro partito intraprenderà tutte le vie possibili, comprese quelle legali, perchè queste elezioni si svolgano in modo democratico e trasparente”.
Biram Dah Abeid conosce bene le galere mauritane. E’ stato arrestato in passato per le sue battaglie contro lo schiavismo nel suo Paese. Anche se abolita ufficialmente nel 1981, in Mauritania la schiavitù esiste ancora. La ex colonia francese è stato l’ultimo Paese ad aver cancellato il disumano asservimento. In seguito la schiavitù è stata abrogata nuovamente il 12 agosto 2015 e la legge attuale ora la considera come un reato contro l’umanità. Ma solo sulla carta.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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