AFRICA

Akon, il rapper che sfida Trump vuole creare la sua cryptovaluta in Senegal


Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 27 giugno 2018

Akon, famoso rapper statunitense/senegalese, deve essere rimasto folgorato da “Black Panther”, il film della Marvel di Ryan Coogler che ha conquistato l’Africa.

È rimasto talmente colpito dall’eroe protagonista, Chadwick Boseman nei panni di T’Challa (una sorta di Capitan America africano) che, anche senza volare come Boseman/T’Challa vuole salvare il continente nero dalla fame e dalla miseria.

Black Panther – Trailer ufficiale italiano

Come? Innanzi tutto, a Cannes Lion 2018 (il festival internazionale della creatività), la settimana scorsa ha presentato la sua cryptovaluta che – forse con un po’ di megalomania – ha chiamato AKoin ma, affascinato dalla capitale del regno immaginario di Wakanda, vuole costruire una città come quella del film in Senegal, suo luogo d’origine che si chiamerà Akon Crypto City.

Nel suo visionario progetto, il cantante ha anche l’appoggio del presidente senegalese Macky Sall. Secondo quanto scrive il quotidiano britannico “Independent”, per costruire la sua città del futuro, il capo dello stato senegalese gli ha già donato 800 ettari di terreno vicino alla costa a cinque minuti dall’aeroporto internazionale dalla capitale Dakar.

Ad Akon, il cui nome reale è Aliaune Thiam, la fama e le risorse finanziarie pare che non manchino. È proprietario di una miniera di diamanti in Sudafrica e, tra il 2004 e il 2008, oltre ad aver venduto quasi 12 milioni di CD ha vinto quattro dischi di platino e un disco d’oro.

Mappa dei Paesi africani del progetto Akon Lighting Africa (Courtesy akonlightingafrica.com )

Il rapper, oltre che imprenditore è anche filantropo. Ha fondato Konfidence Foundation  un’associazione benefica per bambini e nel 2016 ha inaugurato il progetto Akon Lighting Africa  per fornire energia solare in 25 Paesi dell’Africa sub-sahariana occidentale e dell’Africa australe.

Secondo i dati pubblicati su uno dei suoi siti, per il lancio il progetto ha avuto una linea di credito da un miliardo di USD, da parte di banche internazionali e sta già operando in 15 paesi nei quali ha coperto 480 comunità con 100 mila lampioni solari, 1.200 micro-griglie solari e oltre 100 mila kit solari domestici.

Ma il rapper/filantropo viene anche accusato dall’opposizione di andare a braccetto con i peggiori dittatori africani in modo troppo disinvolto, talmente disinvolto “da essere il loro tirapiedi”. Di sicuro è grande amico della famiglia Obiang che da quasi quattro decadi “regna”  con il pugno di ferro in Guinea Equatoriale.

La piccola ex colonia spagnola – grande quanto Piemonte e Valle d’Aosta – indipendente dal 1968, galleggia sul petrolio e gli Obiang ne hanno fatto una loro proprietà personale utilizzando i proventi dell’oro nero per arricchirsi a danno della popolazione che vive nella miseria.

Da sin. tweet di Akon mentre dà l’orologio di diamanti al presidente Obiang e la torta di compleanno di Teodorino Obiang del costo di 800 mila USD

Akon, nel 2015, era alla festa di compleanno del presidente/dittatore/sovrano Teodoro Obiang Nguema Mbasogo al quale ha regalato un orologio di diamanti. Invece ieri, 26 giugno, era ospite alla festa di compleanno del figlio del presidente, Teodorino, che ha la carica di vice presidente.

Per l’occasione l’emittente anti regime Radio Macuto, attraverso un tweet, denuncia lo spreco di soldi pubblici con l’immagine della torta di compleanno del costo di 800 mila USD, fatta arrivare in aereo da Las Vegas.

Il rampollo Obiang è conosciuto a livello internazionale soprattutto dai tribunali. È dovuto scappare dagli Stati Uniti e dalla Francia che hanno sequestrato le sue proprietà (auto di lusso, residenze e appartamenti) perché accusato di riciclaggio di denaro e corruzione.

Il rapper ha però un altro progetto: si sta preparando per sfidare Donald Trump e Kaye West per la presidenza degli Stati Uniti nel 2020. “Qualcuno deve sconfiggere quel bullo” – ha detto. E se un bullo è diventato presidente degli Stati Uniti come lo è diventato un attore di Hollywood, perché non potrebbe essere eletto un rapper di colore?

(ultimo aggiornamento alle 13:20 del 27 giugno 2018)

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Twitter: @sand_pin

Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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