Sandro Pintus
Firenze, 19 maggio 2018
“Il flusso di denaro illegale che esce dai Paesi africani è raddoppiato e sta crescendo. La sfida è come fermarlo perché è un problema africano”. L’allarme lo ha dato Abdalla Hamdok, vice segretario esecutivo della Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa (CEA).
L’occasione è stata una discussione ad alto livello che si è tenuta lo scorso 13 maggio ad Addis Abeba in Etiopia, sede dela CEA, alla Conferenza dei ministri dal titolo “Priorities for Tracking Illicit Financial Flows in Africa” (Le priorità per tracciare i flussi finanziari illeciti in Africa).
Abdalla ha confermato che, per gli stati africani, il denaro trasferito illegalmente oltre confine insieme all’aggressiva elusione fiscale ammontano ora a una perdita di 100 miliardi di dollari americani all’anno. Un flusso di denaro raddoppiato rispetto al 2015 anno in cui era stato stimato attorno a 50 miliardi. “Questo è un problema africano – ha aggiunto Abdalla – e l’unico modo per risolverlo è lavorare insieme ai nostri partner”.
La responsabilità dell’uscita di questa immensa marea di denaro che abbandona il continente africano non è solo dei Paesi africani. La sferzata allarme arriva da Nara Monkam, direttore della ricerca dell’Africa Tax Administration Forum (ATAF) .
La signora Monkam ha puntato i riflettori sulla destinazione dei fondi e sul profilo di coloro che sono impegnati nel trasferimento dei soldi: “Alcune multinazionali utilizzano l’evasione fiscale, la fatturazione scorretta e il prezzo di trasferimento abusivo”. Per affrontare questi tipi di pratiche finanziarie, secondo il direttore è necessaria una cooperazione tra Paesi a livello continentale.
Nara ha aggiunto che i flussi finanziari illeciti dall’Africa coinvolgono attori di tutto il mondo e che le leggi e le politiche delle giurisdizioni non africane hanno un grave impatto sui flussi illeciti provenienti dall’Africa c’è quindi bisogno di maggiori finanziamenti per l’assistenza tecnica in materia fiscale e per migliorare le amministrazioni fiscali.
L’impegno dei governi è ritenuto cruciale anche da Annet Wanyana Oguttu, esperta di diritto tributario all’Università del Sudafrica. Ha ricordato che l’impegno dei governi africani è cruciale e ha chiesto che i politici comincino a combattere i flussi finanziari illeciti perché: “Tutto si impantana per la volontà politica”.
Sandro Pintus
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