Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 3 maggio 2018
Il Mozambico sta effettuando la circoncisione volontaria di 100 mila uomini come prevenzione contro le malattie trasmesse sessualmente. Una campagna che mira non solo ridurre le malattie veneree causate da rapporti non protetti con partner infetti ma anche per prevenire l’HIV/AIDS che nell’ex colonia portoghese e in molti Paesi dell’Africa subsahariana hanno percentuali di contagiati con numeri a due cifre.
La campagna 2018 comincia dalla Zambezia – nel centro-nord del Paese – con i primi interventi nei distretti di Alto-Molocue, Ile e Gurué, 250 km a nord della capitale provinciale Quelimane. È la seconda tranche del programma iniziato nel 2017 attraverso il quale sono stati eseguiti 84 mila interventi. I fondi per il progetto sono di un milione di dollari USA previsti dal President’s Emergency Plan for Aids Relief, il Piano del presidente degli Stati Uniti per l’aiuto alle vittime dell’AIDS (PEPFAR).
Abdul Razak, medico, oggi governatore dello Zambezia, già docente alla Facoltà di Medicina dell’Università di Maputo, intervistato dalla BBC, ha voluto specificare che con la circoncisione non si cura l’AIDS ma è un intervento utile alla sua prevenzione.
La circoncisone maschile in Mozambico è conosciuta e viene praticata dalla popolazione di religione islamica, soprattutto sunnita, che rappresenta il 20 per cento degli abitanti. Sono gli eredi della colonizzazione araba e vivono in tutta area costiera mozambicana in modo particolare nelle province del centro-nord del Paese.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che, in un rapporto eterosessuale, la circoncisione maschile riduce il rischio di infezione da HIV negli uomini di circa il 60 per cento. Secondo Radio Moçambique, emittente di stato dell’ex colonia portoghese, sono 2,1 milioni i mozambicani che convivono con l’HIV/AIDS.
Sia OMS che UNAIDS, l’agenzia ONU per la lotta all’AIDS, sottolineano che “la circoncisione maschile dovrebbe essere considerata un intervento efficace per la prevenzione dell’HIV in paesi e regioni con epidemie eterosessuali, alta HIV e bassa prevalenza di circoncisione maschile”.
I dati del 2015 divulgati da Idalina Libombo, vice segretario esecutivo del Consiglio nazionale per la lotta contro l’HIV/AIDS del Mozambico, indicano che il 13,2% nella popolazione tra i 15 e i 49 anni è contagiata e tra queste persone esaminate il 15,4 per cento sono donne. Ma la parte che desta maggiori preoccupazioni è che il numero più alto di persone infette sono gli adolescenti e i giovani.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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Crediti immagini:
-Mappa HIV Africa
By derivative work: Louis Waweru Talk HIV_Epidem.png: User:Grcampbell (HIV_Epidem.png) [Public domain], via Wikimedia Commons
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