Africa ExPress
Kinshasa, 27 aprile 2018
Almeno quarantasette persone sono annegate mentre fuggivano nel Congo-Brazzaville a causa dalle violenze terribili che stanno insanguinando il nord-est della Repubblica Democratica del Congo. Attualmente sono in corso scontri tra le forze armate regolari e gruppi armati a Dongo. Il bilancio dei morti è ancora provvisorio.
Un barcone stracarico di gente, per lo più abitanti di Dongo, si è rovesciato nel fiume Ubangi, un affluente del Congo, che divide i due Paesi. Joachim Taila Nage, governatore della provincia del Sud Ubangi, ha precisato che martedì scorso centinaia di residenti, presi dal panico dopo un possente attacco dei soldati delle forze armate nei confronti dei miliziani, sono fuggiti. Quattro testimoni hanno riferito di aver trovato i cadaveri di due militari e di quattro banditi dopo gli scontri di domenica scorsa.
L’arrivo di altri militari di rinforzo ha fatto scattare il panico tra i residenti. Gli abitanti di tutta questa zona, al confine tra il Congo -Brazzaville e la Repubblica centrafricana non hanno ancora dimenticato le violenze scoppiate nel 2009, causate da dispute relative a diritti di pascolo e pesca tra le comunità Enyele e Munzaya. L’intervento dell’esercito nel 2010 è costata la vita a ben duecentosettanta persone, mentre oltre duecentomila hanno dovuto lasciare le loro case, cercando rifugio nel vicino Congo Brazzzaville o in campi per sfollati.
Tutto il norde-est della RDC è scossa da anni da una serie di violenze e la pace è ancora lontana.
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