Africa ExPress
Antananarivo, 22 aprile 2018
Un morto e almeno diciasette feriti sono il bilancio ufficiale degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine durante un corteo di protesta che si è svolto ieri ad Antananarivo, la capitale del Madagascar. Secondo l’opposizione, invece, sono quattro le persone che hanno perso la vita per le ferite causate da arma da fuoco.
I deputati del partito all’opposizione hanno voluto sfidare le autoità locali, che non avevano autorizzato la manifestazione e hanno chiesto ai loro sostenitori di esprimere ugualmente il loro malcontento contro la nuova legge elettorale. Migliaia di persone si sono riversate nella Piazza 13 Maggio, luogo storico di tutte le proteste importanti della capitale.
La risposta delle forze dell’ordine è stata immediata con l’utilizzo di gas lacrimogeni per disperdere la folla, mentre i manifestanti hanno reagito con il lancio di pietre.
Gli oppositori accusano il regime di Hery Rajaonarimampianina, il presidente dello Stato insulare, di voler mettere un bavaglio a tutti coloro che non approvano le decisioni del governo. Per la fine dell’anno sono previste le elezioni presidenziali e legislative.
Gli scontri tra polizia e manifestanti si sono protratti per oltre tre ore. Secondo alcuni testimoni oculari erano oltre mille i poliziotti impiegati per sedare diverse migliaia di manifestanti. Oltre ai gas lacrimogeni sono state utilizzate pallottole di gomma e granate stordenti. Solo verso mezzogiorno sarebbero stati sparati in aria proiettili di piombo. “Questo regime sporco di sangue malgascio, avrebbe potuto evitare tutto questo”, ha detto Hanitra Razasmanantsoa del partito TIM (abbreviazione per Tiako I Madagasikara, cioè “J’aime Madagascar”), considerato da un po’ di tempo come il portavoce di tutta l’opposizione.
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