Harare, 20 aprile 2018
Infermiere e infermieri proclamano uno sciopero a oltranza e il governo di Harare silura oltre quindicimila lavoratori della sanità pubblica.
La protesta è iniziata lo scorso lunedì perchè il personale adetto alla cura dei pazienti è sottopagato e per le pessime condizioni di lavoro. Il servizio sanitario nazionale dello Zimbabwe è al colasso, grazie a passato regime autoritario di Mugabe. La maggior parte degli ospedali non ha a disposizione nemmeno i medicinali essenziali, strumenti sanitari di prima necessità e altro. Spesso le casse governative non dispongono del denaro necessario per pagare gli stipendi dei medici e del personale paramedico, che sono spesso in sciopero per questo motivo. Vista la precaria situazione del servizio sanitario nazionale, vengono anche precettati i medici dell’esercito, ma ovviamente non riescono a far fronte alle esigenze e richieste della popolazione, già duramente provata.
Lo sciopero ha lasciato a corto di personale nuovamente tutti gli ospedali pubblici , ma tutto sommato non è una novità, visto che i giovani medici si sono astenuti dal lavoro per oltre un mese e hanno ripreso servizio solamente il 2 aprile.
La protesta delle infermiere è un duro colpo per Emmerson Mnangagwa, il presidente del Paese e rappresenta la più grande azione di massa da quando ha preso il potere dopo la caduta di Robert Mugabe.
Martedì scorso il vice presidente Constantino Chiwenga ha licenziato tutto il personale ospedaliero in sciopero, accusandolo che la loro astensione dal lavoro rappresenta un’ azione politica. Chiwenga, un ex generale, ha assicurato che avrebbe richiamato personale già in pensione e nuove leve, che hanno appena terminato il corso infermieristico per sostituire in breve tempo i lavoratori licenziati.
In un comunicato rilasciato mercoledì in tarda serata la Zimbabwe Nurses Association (ZiNA) ha fatto sapere che nessuno ha ricevuto finora una lettera di licenziamento dal ministero della Salute.
Simangaliso Mafa, presidente di ZiNA ha detto di aver appresso dalla televisione del licenziamento di massa.
Negoziati riguardanti il pagamento di retribuzioni non versate dal 2010 sono in corso. “Ma l’attuale protesta non ha nulla che vedere con gli arretrati” – ha precisato ZiNA.
Le rimostranze si riferiscono alle pericolose e cattive condizioni di lavoro. In molti ospedali pubblici i pazienti stessi devono provvedere all’acquisto di guanti in lattice, garze, disinfettanti e quant’altro. Una situazione molto simile a quella del Togo.
Africa ExPress
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