Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 12 aprile 2018
Un operatore umanitario tedesco dell’organizzazione non governativa tedesca “Help” con sede a Bonn, è stato sequestrato mercoledì pomeriggio nel Niger, nel nord di Ayourou, venticinque chilometri a sud di Inatès, poco distante dal confine con il Mali.
Il rapimento è stato confermato dal procuratore generale di Niamey, Cheibou Samna. Anche Bianca Kaltschmitt, vice direttrice della ONG tedesca, ha fatto sapere di essere stata informata durante la notte del sequestro di un collega in Niger, ma non ha reso noto la sua identità.
L’uomo, mentre era alla guida della sua vettura in compagnia di persone del luogo, è stato affiancato da alcuni uomini armati in sella alle loro moto. Il gruppo ha rapito l’operatore umanitario, ha lasciato sul posto, illesi, i due nigerini. Sembra comunque, che il tedesco avesse sempre rifiutato una scorta per i suoi spostamenti per prestare aiuto agli sfollati della zona.
Finora non sono stati resi noti ulteriori dettagli e anche Bonn non ha ancora commentato l’accaduto.
I confini tra Mali, Burkina Faso e Niger sono zone divenute da anni instabili, perchè “frequentate” da gruppi terroristi. E proprio per questo motivo i presidenti dei cinque Paesi del Sahel hanno lanciato lo scorso anno l’idea di formare un nuovo contingente tutto africano, Force G5 Sahel, composto da truppe mauritane, nigeriane, maliane, burkinabé e ciadiane. Il compito della nuova forza alleata sarà quello di contrastare il terrorismo islamico nel Sahel. (http://www.africa-express.info/2017/07/04/il-g5-sahel-bamako-lancia-un-nuovo-contingente-africano-contro-jihadisti/)
Dopo i nuovi finanziamenti concessi a dicembre dall’UE e altri donatori, come USA, Arabia Saudita e Francia (https://www.africa-express.info/2017/12/13/al-via-la-missione-congiunta-di-5-paesi-del-sahara-contro-il-terrorismo/) dovrebbe essere già attivo,almeno parzialmente.
L’Europa è un attore chiave nel settore della sicurezza nel Mali e in tutta la regione del Sahel con la presenza di ben tre missioni nel quadro della “Politica per la sicurezza e difesa comune” (PSDC): EUCAP Sahel Niger (formazione e consigli alle forze di sicurezza del Niger per la lotta contro il terrorismo e il crimine organizzato); EUCAP (European union external action) Sahel Mali (formazione e consigli alle forze di sicurezza maliane per garantire l’ordine democratico) e la missione di formazione dell’UE nel Mali (EUTM) (sostegno e addestramento del personale di comando dell’esercito maliano). Un processo di regionalizzazione delle tre missioni è in corso.
Il Niger è già fortemente militarizzato. I soldati d’Oltralpe sono presenti con l’Operazione Barkhane nel Sahel con quasi quattromila uomini. La base operativa a N’Djamena, la capitale del Ciad. Millesettecento soldati della missione francese si trovano a Gao, nel centro del Mali, inoltre dispongono di due basi aeree, la prima nella capitale Niamey, mentre la seconda, appunto a Madama. Gli Stati Uniti (https://www.africa-express.info/2014/09/07/niger-pronta-una-nuova-base-per-droni-usa/), ne hanno un’altra coppia, una ad Agadez, nel nord del Paese, l’altra nella capitale. I tedeschi, invece, stanno costruendo una base aerea all’aeroporto di Niamey per facilitare l’intervento delle proprie truppe in Mali.
E’ bene ricordare che attualmente sono nelle mani dei terroristi attivi nel Sahel diversi ostaggi occidentali. Tra loro la svizzera Béatrice Stoeckly, rapita ormai quasi due anni fa Timbuktu per la seconda volta (https://www.africa-express.info/2016/01/09/mali-missionaria-svizzera-rapita-per-la-seconda-volta-a-timbuktu/) e la francese Sophie Pétronin, operatrice umanitaria, che è stata sequestrata la vigilia di Natale del 2016 a Gao, in Mali https://www.africa-express.info/2016/12/26/mali-rapita-operatrice-umanitaria-francese-mentre-salta-laccordo-su-rimpatri-forzati-dalla-ue/.
All’inizio di luglio il nuovo raggruppamento, che unisce diverse formazioni armate, denominato “Gruppo di sostegno dell’Islam e dei musulmani” e guidato da Iyad Ag-Ghali, alleato di al-Qaeda e dei talebani afgani, ha rilasciato un video mostrando sei ostaggi: Oltre la Stoeckly e la Pétronin, ci sono la suora colombiana Gloria Cecilia Narvaez Argoti, il chirurgo australiano Arthur Kenneth Elliott, rapito nel Burkina Faso nel gennaio 2016 insieme alla moglie, rilasciata poco settimane dopo, il rumeno Iulian Ghergut, sequestrato nel 2015 sempre nel Burkina Faso. Mentre Stephen McGown, sudafricano, nelle mani dei suoi aguzzini dal 2011 e stato liberato nell’agosto del 2017
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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