Africa ExPress
Mauro Armanino
Niamey 25 Marzo 2018
Johnson รจ uscito ieri di prigione dopo tre mesi di detenzione. Accusato di aver nascosto una macchina per fabbricare biglietti di banca clandestini. Nato “circa” nel 1963 in Liberia, lasciata nel 2007 per raggiungere il Gabon che in quel momento galleggiava sul petrolio. Passato poi nel Camerun, transita in qualche modo nel Burkina Faso e infine affonda nella polvere del Niger. Avrebbe voluto andare in Libia e forse da lรฌ sbarcare nellโ Europa dei falsari.
Johnson รจ stato ingiustamente condannato per averli ospitati a casa sua. Lโhanno arrestato con altri due per favoreggiamento nella fabbricazione di moneta falsa. Sono invece a piede libero i Grandi Falsari del futuro del Sahel. I rapinatori e i falsari hanno in comune la spoliazione di quanto di piรน sacro ci sia nella storia umana. Il sogno di un mondo differente che passa dai piedi alle mani che raccontano di sollevazioni e frontiere smantellate a colpi di utopie.
Falsano la realtร e la storia che va dallโaltra parte a ciรฒ che i poteri propugnano. Circondano lโOccidente con un gran muro di falsitร e fanno dei diritti una collezione per amatori di ruderi. Johnson รจ piรน onesto di loro e dei complici che li assecondano in ogni circostanza. Stamane torna in carcere per ritirare il suo passaporto e nel secchio porta un poโ di carbone, sapone, olio e un pacco di zucchero per i compagni rimasti in cella.
Johnson รจ onesto e non dimentica dove e come ha vissuto gli ultimi tre mesi. Ricorda a memoria i nomi dei compagni di cella della prigione civile di Niamey, affollata da oltre 1500 persone, per una capienza di 400. Non รจ un falsario come i ministri locali e i loro associati occidentali che passano da una conferenza allโaltra. Assieme allโAlto Commissariato per i Rifugiati e allโOfficina delle Migrazioni Intenazionali non fanno mai domande sul perchรฉ trovano cosรฌ tanto lavoro nel Sahel. Rapinatori di sabbia e falsari di futuro, vergogna.
Deportano nel deserto i migranti espulsi dallโAlgeria, Paese che rinnega la dignitร della sua indipendenza. Creano โhot-spotโ battezzati Macron che tradisce il nome di Emmanuele che porta. Dio non รจ piรน con noi, si trova nelle agenzie umanitarie che lo assistono per salvare vite umane dai trafficanti che loro stessi pagano, armano e proteggono. Meglio Johnson, che esibisce il foglio di uscita dal carcere, col titolo โAvviso di Liberazioneโ. Quello che i falsari della storia e i loro accoliti non possederanno mai. Loro si presentano come i nuovi salvatori del Sahel. Ignobili menzogne rispetto al diritto fondamentale alla mobilitร umana e impostori di un mondo aperto ai passi del futuro. Amministratori finti del sistema che congiura contro la coniugazione dellโuguaglianza con la libertร . Dimenticano che giร nel 1889, nella Conferenza Internazionale sulle Migrazioni, si affemava la libertร di disporre della propria persona come meglio si crede.
Johnon esce con piรน dignitร dallโaccusa di falsario di quanti operano il falso nella politica di repressione della mobilitร umana. Al diritto di lasciare un Paese non corrisponde quello di entrare in un altro. Solo perchรฉ resi poveri da decreti di espulsione o retenzione nelle maglie giuridiche di chi crede di avere il potere. La lista dei falsari รจ lunga e tortuosa. La dichiarazione di Niamey, siglata la settimana scorsa, ne รจ uno degli ultimi esemplari.
Il pretesto della lotta senza quartiere a trafficanti di migranti รจ la patente fasificazione del passato che ha prodotto e consolidati i trafficanti. I primi di questi sono nelle risorse, le armi e gli accordi di libera rapina delle economie rese fragili dalle multinazionali. Johnson torna al futuro e cosรฌ, se vorranno imitarlo, potranno fare i falsari. Johnson porta ai compagni di cella un poโ di carbone e dโolio per cucinare, sapone per lavare le ferite e alcune zollette di zucchero per dare gusto al futuro.
Mauro Armanino