AFRICA

A scuola in Burkina Faso, con centotrentuno compagni di classe

Africa ExPress
Ouagadougou, 14 febbraio 2018

Maxime Sou osserva attentamente i suoi centotrentadue alluni mentre si aggira tra i banchi. Un silenzio di tomba regna nell’aula, interrotto solo dal rumore dei gessetti per scrivere sulle lavagnette di ardesia.

Oggi i suoi pupilli, ragazzi che frequentano la scuola media “Kua C” di Bobo-Dioulasso, la seconda città del Burkina Faso, stanno ripassando la coniugazione dei verbi al passato indicativo. Sou ad alta voce annuncia il verbo da coniugare, poi con un colpo di bacchetta dà il via, gli alunni iniziano a scrivere. Altro colpo di bacchetta e automaticamente tutte le lavagnette si girano e inizia la correzione.

L’insegnante ha quarantasette anni e ha alle spalle oltre vent’anni di esperienza; è severo, pretende molto dai suoi alunni. Ma bisogna ammettere che ne vale la pena, lo scorso anno l’ottantotto per cento dei suoi ragazzi ha superato l’esame per accedere alle superiori, mentre, quando insegnava ancora alle elementari, il cento per cento dei suoi ragazzi riusciva ad affrontare la prova di fine corso con successo. Risultati più che soddisfacenti, se si pensa che la media nazionale è poco al di sopra del settanta per cento.

Maxime Sou, insegnante, di una classe di 132 alunnidans nella scuola Koua C di Bobo Dioulasso.

Secondo i criteri imposti dal ministero della Pubblica Istruzione, del Burkina, ogni classe non dovrebbe superare i quarantanove elementi, ma raramente è possibile attenersi a questa regola. I sussidiari didattici sono praticamente inesistenti, per non parlare dei libri scolastici. Qui si va a scuola con la lavagnetta e il gessetto.

Sou pretende molto, ma lui è un insegnante fuori dal comune. Si alza all’alba. Alle 6.30 è già a scuola e spesso pretende che i ragazzi si presentino già alle sette del mattino, con mezz’ora di anticipo, per poter lavorare di più con loro e poter correggere ben centotrentadue esercizi, assegnati come compiti da svolgere a casa.

Questo insegnante burkinabè ha un ottimo rapporto con i suoi ragazzi, pur essendo autoritario e pretendendo disciplina. Con Sou collaborano due stagisti e un insegnante supplente. Due volte al mese organizzano corsi di recupero per i ragazzi meno dotati, che hanno difficoltà a seguire le lezioni.

Il sistema scolastico burkinabè è simile a quello francese. Scuola materna e le superiori sono facoltative, mentre l’obbligo scolastico è stato esteso fino ai sedici anni di età. Molti ragazzi non hanno accesso all’istruzione, come per esempio nella regione del Sahel, dove da tempo molti edifici scolastici sono chiuso a causa dei continui attacchi dei terroristi. 

Africa ExPress

 

 

 

 

 

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

Esplosione delle donne keniote alla maratona della Grande Mela

Dal Nostro Corrispondente Sportivo Costantino Muscau 4 Novembre 2024 New York, New York... Per le…

8 ore ago

Con le guerre in corso stanno “saltando” i valori dell’Occidente

EDITORIALE Giampaolo Cadalanu 3 novembre 2024 Trovo davvero sconfortante il dibattito su guerra e pace…

1 giorno ago

La guerra civile sta uccidendo il Sudan nell’assoluto silenzio del mondo

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 2 novembre 2024 In questi giorni una coalizione…

2 giorni ago

Elicotteri italiani a Israele: ormai siamo complici nel genocidio a Gaza

Speciale per Africa ExPress Antonio Mazzeo 1° novembre 2024 Non solo “ricambi e assistenza tecnica…

4 giorni ago

Quando Il Foglio si fa portavoce della propaganda Israeliana

Dal Nostro Inviato Speciale Massimo A. Alberizzi Nairobi, 29 ottobre 2024 Il 24 ottobre il…

5 giorni ago

Massacro firmato dai nigeriani di Boko Haram sul lago Ciad: uccisi 40 soldati di N’Djamena

Africa ExPress 29 ottobre 2024 Il gruppo armato Boko Haram non demorde, i terroristi nigeriani…

6 giorni ago