Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 14 febbraio 2018
Morgan Tsvangirai, leader dell’opposizione in Zimbabwe nella giornata di oggi è morto all’età 65 anni. Il decesso è avvenuto a Johannesburg, in Sudafrica, in un ospedale nel quale si stava curando per un tumore al colon scoperto due anni fa.
Per il presidente-dittatore Rober Mugabe, deposto da un colpo di stato indolore lo scorso novembre, Tsvangirai era vera e propria una spina nel fianco. Mugabe a causa della sua opposizione al governo e alla sua persona gliele ha fatte pagare tutte con l’arresto, il carcere e le torture sia a lui che agli aderenti al Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), il maggiore partito di opposizione, del quale era il leader. Il movimento politico è stato sottoposto ad una pesante persecuzione per anni.
Il presidente dell’Mdc era un militante per i diritti umani ha denunciato più volte le innumerevoli violazioni in Zimbabwe. Per la sua lotta contro la dittatura di Mugabe aveva l’appoggio e il sostegno da vari paesi occidentali.
Tsvangirai è stato Primo ministro dell’ex colonia britannica (carica poi abolita da Mugabe) dal febbraio 2009 al settembre 2013. È stato il Segretario generale Congresso dei Sindacati dello Zimbabwe (ZCTU), rappresentante dell’Unione dei Minatori e presidente fondatore dell’Assemblea Costituzionale Nazionale, un gruppo che chiedeva nuova costituzione per il Paese.
Per tutta l’opposizione dell’ex Rhodesia la sua morte sarà un duro colpo. Nel mese di maggio prossimo ci saranno le elezioni, le prime dopo la caduta di Mugabe che ha dominato il Paese con il pugno di ferro per 37 anni.
Il Movimento per il cambiamento democratico dovrà scegliersi un nuovo leader, cosa non facile, che dovrà sfidare l’attuale presidente ad interim Emmerson Mnangagwa e lo Zanu-Pf, partito al potere dall’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1980.
Ora per Mnangagwa sarà più facile vincere le elezioni di maggio. Infatti, da quando è presidente ha iniziato a riformare lo Zimbabwe cominciando con la lotta alla corruzione e restituendo le terre ai bianchi. Senza un oppositore tenace e coraggioso come Morgan Tsvangirai, la strada verso la conferma della presidenza diventa quasi una passaggiata.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Twitter: @sand_pin
Crediti foto:
– Morgan Tsvangirai
Di Photo: Harry Wad, CC BY-SA 3.0, Collegamento
– Logo Movement for Democratic Change
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