Dal nostro Corrispondente
Franco Nofori
Mombasa, 4 febbraio 2018
Sale nel mondo lo sconcerto per l’atteggiamento del governo keniano che, per il sesto giorno e in aperto spregio all’ordine giudiziario, mantiene oscurate le quatto principali reti indipendenti del paese: KTN, NTV, Citizen e Inoro. I danni per la mancata messa in onda dei loro servizi stanno già costando alle emittenti in questione centinaia di migliaia di euro e – qualora il blocco dovesse proseguire – metterebbe anche a serio rischio la loro stessa sopravvivenza e l’occupazione dei propri dipendenti. Nello stesso giorno del giuramento di Raila Odinga, l’NMR (National Resistance Movement) da lui fondato, è stato inserito nella lista delle associazioni criminali dal capo del Ministero degli Interni, Fred Matiang’i.
Da ogni parte del mondo giungono vibrate condanne sia a carico del governo Kenyatta, per questa illecita iniziativa, sia a carico di Raila Odinga e del suo entourage che hanno dato luogo a una grave provocazione con la cerimonia del giuramento di martedì scorso. La BBC ha dedicato venerdì un lungo servizio sulla grave situazione che rischia di surriscaldare gli animi e portare il paese a un’instabilità tanto più preoccupate perché vede di fatto delegittimata l’indipendenza del potere giudiziario le cui sentenze restano lettera morta. Alle varie voci di dissenso si è aggiunta anche quella dell’ONU che per bocca di Angela Quintal, coordinatrice del “gruppo Africa”, ha definito la decisione del governo “un grave oltraggio alla libertà di opinione sancita dalla Costituzione e dai basilari diritti umani”.
Ieri, Africa Express, aveva riferito sull’arresto dell’attivista del NASA, Miguna Miguna (https://www.africa-express.info/2018/02/02/kenya-la-corte-ordina-riaccendete-le-tv-ma-gli-schermi-restano-ancora-spenti/) di cui la corte ha ordinato il rilascio per la mancata notifica delle imputazioni. Anche in questo caso, l’uomo è stato nuovamente arrestato poche ore dopo la sentenza di scarcerazione ed è finito in cella in ulteriore spregio alla pronuncia giudiziaria. Con lui sono finiti in manette anche il membro del parlamento di Migori, George Aladwa e quello di Ruaraka, Tom Joseph Kajwang. Si presume che questi arresti siano legati alla parte avuta dai tre soggetti nell’organizzazione della cerimonia del giuramento di Raila Odinga, ma perché tali arresti si compiano nella legalità, dovrebbe essere effettuati con il coinvolgimento della Procura e con una chiara esposizione delle imputazioni.
Contro l’oscuramento delle reti TV, si è levata venerdì anche la voce di Gideon Moi, senatore della contea di Baringo e figlio dell’ex presidente Daniel Toroitich Arap Moi. “Il governo ha deliberatamente ignorato l’ordine della corte – ha detto il senatore – contravvenendo al disposto costituzionale e gettando i giornalisti in un’atmosfera d’intimidazione che mette a rischio la loro libertà di espressione. Il servizio delle emittenti televisive dev’essere immediatamente ripristinato”. Le considerazioni di Guideon Moi assumono un rilievo ancor più significativo perché espresse dal supremo leader del KANU, partito schierato a fianco dell’alleanza di Uhuru Kenyatta.
Del resto l’oscuramento delle reti televisive sta facendo montare lo scontento nel Paese in modo trasversale, coinvolgendo anche molti sostenitori del governo in carica che non possono più accedere al flusso d’informazioni a cui erano abituati. Sono ormai in molti a non capire quale sia la strategia attuata dalle autorità nel persistere in questa scelta che non porta nessuno beneficio, ma solo discredito internazionale. Inoltre, l’ostilità che il presidente Uhuru Kenyatta, non si cura di nascondere nei confronti dei media, è stata confermata venerdì scorso, quando si è recato presso la scuola di polizia per presenziare ad un nuovo progetto formativo messo recentemente in atto e ha cacciato in malo modo i giornalisti presenti, ingiungendo loro: “Prendete le vostre cose e andatevene. Qui non avete nulla da fare”.
Franco Nofori
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