Africa ExPress
Dakar, 7 gennaio 2017
Tredici persone che stavano raccogliendo legna nella foresta di Bayottes, nel sud di Casamance, a pochi chilometri dal confine con la Guinea Bissau, sono state ammazzate ieri. La brutale esecuzione è stata confermata dalle forze dell’ordine e da un rapporto ospedaliero. Altri nove giovani sono stati gravemente feriti; attualmente sono ricoverati nell’ospedale a Ziguinchor, nome sia del capoluogo sia della regione, che si estende nell’estrema parte sudoccidentale del Senegal, cioè la Bassa Casamance.
I giovani, tutti originari del villaggio di Borofaye, sono stati sorpresi nella foresta da una quindicina di uomini armati. Non è chiaro se si tratta di un regolamento di conti, di un attacco per mantenere il controllo del legname oppure se è una risposta da parte di gruppi ribelli ai segnali di distensione lanciati nel discorso di fine anno dal presidente della ex colonia francese, Macky Sall, che pochi giorni fa ha fatto liberarare anche due prigionieri, membri indipendentisti, appartenenti al Mouvement des forces démocratiques de Casamance (MFCD) a Bignona. (https://www.africa-express.info/2018/01/03/segni-di-distensione-senegal-il-governo-rilascia-rilascia-due-ribelli-di-casamance/)
Le autorità senegalesi hanno aperto un’inchiesta. Bisogna attendere i risultati per capire cosa sia successo veramente e chi sono i responsabili di questa mattanza. Già qualche mese fa gli abitanti di una zona a sud-ovest di Ziguinchor, stanchi di vedersi portare via la legna, avevano bloccato e minacciato alcuni giovani, mentre stavano tagliando degli alberi.
Sono stati allora formati dei comitati di vigilanza, appoggiati da una frangia estremista dei ribelli. In tale occasione avevano espresso in chiari termini che sarebbero passato ai fatti, se persone non autorizzate fossero penetrate nei loro boschi.
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