Africa ExPress
Monrovia, 27 dicembre 2017
Si sono chiusi alle 18 di ieri sera in Liberia i seggi elettorali per il ballottaggio per scegliere il prossimo presidente. Non ci sono stati incidenti di rilievo. In corsa George Weah, ex calciatore definito dalla Federazione Internazionale il miglior giocatore africano di tutti i tempi, campione del Milan e del Paris Saint Germain, e Joseph Boakai, vicepresidente uscente.
L’esito non è affatto scontato e gli ultimi sondaggi vedono i due concorrenti testa a testa. Come in tutte le elezioni africane anche in Liberia i sostenitori dei candidati sono divisi per linee tribali. La Liberia conta 17 gruppi etnici: Weah appartiene alla tribù kru, mentre Boakai è un nimba. L’età media della popolazione è molto bassa: il 60 per cento ha meno di 30 anni. Un punto a sfavore di Boakai che ha settantatré anni e non avrà certo catalizzato il voto dei ragazzi. Può essere stato dannoso per lui anche il sostegno della presidente uscente, Ellen Johnson Sirleaf, una congo, cioè discendente di quegli afro americani liberati dalla schiavitù che tornarono in Africa e fondarono la Liberia. I congo sono considerati l’aritocrazia del Paese con scarso e non hanno un grande seguito tra le etnie autoctone.
Weah gode delle simpatie dei giovani che sognano tutti di diventare ricchi e potenti come lui attraverso il calcio. Non ha partecipato alla guerra civile ma ha due spine nel suo fianco: la prima è la signora che corre con lui per la vicepresidenza, Jewel Howard Taylor, ex moglie di Charles Taylor il vecchio presidente signore della guerra che sta scontando in Gran Bretagna una condanna a 50 anni di carcere inflittagli da un tribunale dell’ONU per i crimini commessi durante il conflitto dal 1999 al 2003. Taylor sosteneva i sanguinari ribelli del Revolutionary United Front (RUF) famosi per la loro crudeltà: per terrorizzare la popolazione tagliavano braccia, mani e perfino naso e orecchie ai civili. Forniva loro armi di contrabbando provenienti dall’Ucraina come a suo tempo Africa ExPress aveva dimostrato.
La seconda è il sostegno di Prince Johnson un altro potente e sanguinario ex signore della guerra incriminato dalla stessa corte penale per gli stessi reati. Il risultato del ballottaggio sarà noto tra quattro giorni.
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