Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 24 dicembre 2017
Una Organizzazione non governativa belga, la APOPO (acronimo per Développement d’un produit de détection anti-mines terrestres), addestra ratti giganti africani per fiutare mine anti-uomo e tubercolosi.
APOPO è stata fondata nel 1997 in Belgio. Nel 2000 ha spostato la sua sede principale a Morogoro in Tanzania. Da tempo la ONG collabora con la locale Sokoine University of Agriculture e con le forze armate tanzaniane.
Il programma per l’identificazione della TBC è iniziato a metà 2007. Oggi oltre ad essere leader nello screening della TBC a Morogoro e Dar es Salaam, APOPO collabora anche con il Mozambico, dove la ONG era già attiva da diversi anni con il programma mine anti-uomo.
Nei vent’anni di attività, la ONG con i suoi ratti giganti, dotati di un eccellente fiuto, ha collaborato con sette Paesi, tra loro anche l’Angola e la Cambogia e, naturalmente il Mozambico, dove ha svolto un ruolo chiave. Nel 2015, anche grazie a questi deliziosi animaletti, l’ex colonia portoghese è stata dichiarata completamente libera dalle mine anti-uomo.
Dal 1997 al 2017 l’APOPO e i suoi Hero Rats (ratti eroi) hanno contribuito ad eliminare oltre centoseimila mine anti-uomo, ad identificare dodicimila casi di tubercolosi, nonché a prevenire novantamila nuovi casi di TBC, considerata una delle peggiori infezioni-killer al mondo.
Oggi, dopo vent’anni dalla firma del trattato di Ottawa, la convenzione internazionale per la proibizione dell’uso, stoccaggio, produzione, vendita di mine antiuomo e relativa distruzione, c’è ancora molto lavoro da fare. In cinquantotto Paesi bisogna ancora bonificare oltre cento milioni di mine.
I cricetomys gambianus (nome scientifico di questa specie di roditori, che possono raggiungere la lunghezza di un procione (da 40 a 70 centimetri e pesare fino ai 6–7 chili) iniziano il loro addestramento poche settimane dopo la nascita. La loro “formazione” dura ben nove mesi. Durante questo periodo ricevono moltissime attenzioni personali: vengono accuditi molto bene, devono seguire una dieta particolare, esercitarsi regolarmente, oltre ad essere sottoposti a visite veterinarie settimanali. Malgrado questo intenso programma, hanno anche abbastanza tempo per giocare.
Già all’età di quattro settimane, vengono affidati a personale altamente qualificato. I ratti prendono così subito confidenza con i rumori e gli odori della vita quotidiana. Vengono addestrati ad associare il suono di un“clic” con del cibo. Quando si avvicinano ad un uovo da the con odore di trinitrotoluene (cioè la dinamite, TNT), sentono un “clic” attivato da un addestratore evengono subito ricompensati con un pochino di cibo.
In seguito devono imparare a distinguere tra un uovo da the contente TNT positivo che non esplode da quello contenete TNT negativo, cioè esplosivo. Ai ratti verrà fatto sentire il “clic” solamente quando riesce ad individuare l’uovo da the con TNT positivo. Solo allora verranno premiati con del cibo.
Gli Apopo Hero Rats vengono generalmente addestrati all’esterno, in contesti sempre diversi, su grandi vassoi di legno contenti della terra. Le bestiole indossano uno guinzaglio speciale e le uova da the vengono sotterrate.
Quando l’addestratore li porta per la prima volta su un terreno, trovano solamente mine in superficie. In un secondo momento vengono messi in terreni più grandi, dove dovranno confrontarsi anche con mine sotterrate.
Prima di essere utilizzati come cacciatori di mine, devono superare un test. Solo l’addestratore capo sa dove sono nascoste le mine anti-uomo in un terreno di circa quattrocento metri quadrati. Questi fantastici e intelligenti ratti durante la prova finale non possono dare più di un’indicazione errata. Solo allora faranno parte dello staff degli APOPO Hero Rats, pronti a salvare vite umane.
Per riconoscere, invece, il batterio della tubercolosi nella saliva, l’addestramento è simile. Invece di fiutare il TNT, devono individuare il campione infetto.
Il prossimo, ambizioso intervento è previsto nel parco transfrontaliero del Grande Limpopo, che nasce dalla collaborazione di tre stati: Il Sudafrica, il Mozambico e lo Zimbabwe. I tre Paesi sono decisi a mettere in totale sicurezza questo ambizioso progetto naturalistico, per permettere la libera circolazione di animali e persone. A tutt’oggi c’è ancora un campo minato a sud del Gonarezhou National Park (Zimbabwe) che confina con il Parco nazionale Kruger (Sudafrica).
Il giorno di Natale anche noi di Africa ExPress auguriamo buon lavoro a questi piccoli grandi eroi, che hanno salvato molte vite in questo ultimo ventennio.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoegyes
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