Dal Nostro Corrispondente
Franco Nofori
Mombasa, 13 dicembre 2017
Due terrificanti incidenti hanno insanguinato, tra lunedì e martedì, le strade del Kenya. Il primo si è verificato sul Kamukuywa bridge, sulla strada tra Kitale e Webuye, il secondo è avvenuto nella tarda mattinata di ieri a Sachangwan, sulla superstrada tra Eldoret e Nakuru. Le prime notizie parlavano di una trentina di vittime, ma dati più precisi forniti oggi dalla polizia, portano allo spaventoso totale di ben 64 morti. i feriti sono decine.
L’incidente di Kamukuywa ha coinvolto un trattore che trasportava canne da zucchero, un matatu (pulmino per trasporto di passeggeri) e tre vetture private. Secondo le prime ricostruzioni, il minibus stava tentando di superare il mezzo agricolo sullo stretto ponte ma il sorpasso azzardato non è riuscito. la collisione frontale con altre auto che sopraggiungevano in direzione contraria è stato inevitabile. Lo scontro dovuto anche all’elevata velocità dei mezzi è stato inevitabile.
Lo scontro di Sachangwan, invece, ha coinvolto 15 veicoli, tra cui un grosso autobus passeggeri, un autocarro pesante, diversi matatu e auto private. Pare che la colonna di veicoli stesse rallentando a causa di un blocco stradale della polizia, quando l’autista dell’autocarro che sopraggiungeva in coda alla colonna non ha frenato, probabilmente per un guasto, e ha tamponato la lunga colonna di mezzi.
Il pedaggio che il Kenya paga annualmente in morti per incidenti stradali è tra i più alti del mondo. Nel 2016 le vittime sono state 3,240, praticamente le stesse che si sono registrate in Italia (3,283) con la differenza che in Italia circolano 37 milioni di veicoli, mentre quelli circolanti in Kenya, sono solo 1,600,000. Ciò significa un’incidenza dello 0.2 per cento sui veicoli circolanti, contro quella dello 0.009 per cento in Italia. Incidenza che ha peraltro recentemente sollevato serie preoccupazioni nelle nostre autorità preposte al controllo sulla circolazione stradale.
Le cause di questa mattanza sulle strade dell’ex colonia britannica sono molteplici. Il dissesto di molte arterie, anche di quelle pomposamente definite “Superstrade”; le cattive condizioni dei mezzi soggetti a scarsa se non nulla manutenzione; l’eccessiva presenza di curve e dossi che impediscono la visuale nei sorpassi; la quasi totale assenza di segnaletica adeguata e ben visibile.
A questo va aggiunto che molte strade, anche quelle di grande comunicazione sono tuttora provviste di una corsia unica per ogni senso di marcia e ciò costringe esasperati automobilisti ad accodarsi ad autocarri lentissimi che procedono a 20 e a volte anche 10 chilometri orari. I mezzi sono sovente sovraccarichi, con i pneumatici consumati e giù di compressione e con freni inadeguati. e’ capitato anche che non sono riusciti ad affrontare leggere salite e sono scivolati indietro travolgendo i mezzi che li seguono, cosa questa che induce spesso a sorpassi avventati con tragiche conseguenze.
Infine, sul tutto, primeggia la sempre presente corruzione. A fronte di una bustarella, la polizia del traffico permette la circolazione anche ai veicoli più fatiscenti. Mentre i funzionari del ministero dei trasporti, grazie allo stesso obolo, concedono spesso patenti di guida con estrema disinvoltura, in molti casi anche senza che il candidato abbia sostenuto alcun esame. Tutto questo non è certo attenuato dalla spericolatezza che pare rappresentare un punto di merito per i guidatori del Kenya, che vedono nella trasgressione, l’affermazione della propria personalità.
Franco Nofori
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